Ancona-Osimo

Ancona, #BastaMortiSulLavoro. Flash mob in piazza Cavour per chiedere sicurezza nei cantieri edili

Giornata di mobilitazione per i lavoratori e le federazioni delle costruzioni Feneal, Filca e Fillea dei sindacati Cgil, Cisl e Uil: «Un tema vecchio e mai risolto»

Flash mob Basta morti sul lavoro

ANCONA – Una mobilitazione per sensibilizzare la popolazione rispetto al tema degli incidenti sul lavoro: «Un problema vecchio e mai risolto». Un centinaio di persone è sceso stamattina in piazza Cavour ad Ancona, in contemporanea con altre cinque città italiane (Roma compresa), al grido di #BastaMortiSulLavoro. Un’iniziativa che segue di un giorno il sit-in di ieri davanti al Consiglio regionale, dove sono state richieste più risorse da investire in sicurezza nei luoghi di lavoro.

Quella odierna, per quanto sostanzialmente collegata, era una manifestazione più specifica per richiedere allo stesso modo sicurezza ma nei cantieri edili. Teatri, purtroppo, di incidenti senza fine, come i recenti fatti accaduti a Prato. Motivo per il quale, i lavoratori e le federazioni delle costruzioni Feneal, Filca e Fillea, assieme ai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, sono scesi in piazza.

Un manifestante con l’hashtag #BastaMortiSulLavoro

«Mentre a livello nazionale si parla di deregolamentazione, massimo ribasso e apertura al 100 per cento del subappalto, in questo territorio e in altri ci troviamo ad assistere ad una ripresa del settore (già descritte la scorsa settimana) che però mostra i problemi di sempre – hanno riferito i presenti -. E cioè nei cantieri ci si fa male e si muore come 50 anni fa. Il settore conosce una crescita media degli indicatori dell’11 per cento (tra ore lavorate, persone occupate, nuove aziende, masse salari). Ma all’aumentare di questi fattori, tornano a crescere anche i morti sul lavoro e gli incidenti gravi».

Più nel dettaglio, nelle Marche, dal 2015 al 2019, si sono verificati 21 incidenti mortali nelle costruzioni e quasi 6mila infortuni. Nel 2020 sono stati 4 gli incidenti mortali e oltre 1100 gli infortuni edili, nonostante la pandemia (e due mesi di lockdown in cui si è praticamente lavorato a scartamento ridotto). «Nel 2021, invece, hanno già perso la vita tre persone (di cui uno di Covid contratto presumibilmente sul posto di lavoro) e siamo solo a maggio», aggiungono i sindacati definendo la situazione come «un dramma sociale che deve diventare una priorità per il Paese». Secondo loro «nei cantieri edili occorre un’attenzione costante, perché l’aumento delle lavorazioni e la diminuzione dei controlli sono un mix pericoloso per tutti coloro impiegati nel comparto».

I manifestanti in piazza Cavour

Dopo gli interventi pubblici, le richieste a Prefetture e Regione Marche: «Sottoscriviamo insieme protocolli di legalità e di promozione della cultura e della formazione sulla sicurezza – concludono -. Per contrastare le stragi, chiediamo l’attuazione della patente a punti e conseguente qualificazione delle imprese, l’emanazione del decreto attuativo su Durc di congruità, l’incremento organico preposto alla sicurezza e alla vigilanza, l’aumento dei controlli nei cantieri, il contrasto al lavoro irregolare e la collaborazione più stringente con il sistema della bilateralità edile su formazione sulla sicurezza e con i nostri comitati paritetici territoriali per la prevenzione sui luoghi di lavoro».

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