Ancona-Osimo

Processo crack Banca Marche, in Aula Masera

Sono riprese al Tribunale di Ancona, dopo il fermo imposto dalla pandemia, le udienze del processo per il crollo dell'istituto di credito marchigiano. In Aula l'ultimo presidente prima del commissariamento

ANCONA – Dopo lo stop imposto a fine novembre dalla seconda ondata dei contagi è ripreso ieri – 25 gennaio – al Tribunale di Ancona il processo per il crac di Banca Marche.

Nella prima udienza del nuovo anno è stato ascoltato Rainer Stefano Masera, ex ministro del governo Dini, banchiere, economista e accademico, ultimo presidente prima del commissariamento dell’istituto di credito marchigiano fallito nel 2016.

Masera nel corso della sua testimonianza ha ricostruito il periodo della sua presidenza, a cavallo tra luglio e ottobre 2013 prima di dimettersi. Un incarico che il banchiere aveva accettato dopo la chiamata dell’imprenditore fabrianese Francesco Merloni che insieme ad una cordata di imprenditori avrebbe versato tra i 200 e i 300milioni di euro per salvare la banca.

Un’operazione che però non riuscì perché la cifra necessaria a mettere in salvo la banca era il doppio, quasi 500milioni di euro. Svanita questa carta e è sfumata anche quella degli aiuti di Stato, i Monti-bond, già impiegati per il salvataggio di Monte dei Paschi di Siena, in seguito al rifiuto opposto dal governo.

Masera ha poi ripercorso le tappe del periodo in cui nonostante fosse già stata compiuta una importante svalutazione del credito dal direttore generale Goffi e dal responsabile crediti Candolfo, il cda dell’istituto di credito procedette ad una ulteriore svalutazione dei crediti che portarono l’ammontare delle perdite di Banca delle Marche a 713milioni, aprendo la strada al commissariamento della banca.

«Anche oggi è emerso un ulteriore tassello sulle responsabilità del crack Banca Marche che merita un approfondimento non solo verso gli attuali imputati ma anche verso altri soggetti delle istituzioni», dichiara il legale di Unione Nazionale Consumatori, Corrado Canafoglia che rappresenta le istanze di oltre 3mila parti civili i cui risparmi sono stati azzerati. La prossima udienza l’8 febbraio 2021.

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