ANCONA – Nelle Marche secondo l’ultimo rapporto dell’Istat (‘Le aziende agrituristiche in Italia – anno 2023’) ammontano a 1.130 le aziende agrituristiche. Di queste 977 offrono alloggio per un totale di 13,049 posti letto. Sono 468 gli agri-ristoranti con una capacità complessiva di 18.789 posti a sedere. Le imprese che oltre all’alloggio offrono anche altre attività sono 518, quelle che offrono ristorazione ed altre attività sono 246 e 216 quelle che offrono degustazioni e altre attività.
A livello nazionale le aziende agrituristiche attive nel 2023 sono 26.129 (+1,1% rispetto al 2022); la crescita maggiore si verifica nel Centro (+2,3%) e nelle Isole (+1,7%). Il valore della produzione agrituristica è in forte crescita sul 2022 (+15,4%). Tornando alle Marche queste attività si concentrano soprattutto in collina (906 con una incidenza dell’80,2) e in misura minore in montagna (224 con una incidenza di 19,8). La maggior parte sono in ‘mano’ a proprietari uomini (688) minore, in lieve crescita la presenza di una guida femminile (442). Tra le varie attività proposte agli agrituristi, ci sono l’equitazione (34), l’escursionismo (51), il trekking (33), l’osservazione naturalistica (1), il servizio di mountain bike (81), le fattorie didattiche (78), le attività sportive (174) e corsi di varia natura (20).
L’agriturismo è una formula d’accoglienza che sta crescendo nelle Marche come apprezzamento. «L’agriturismo nelle Marche è in crescita sia in termini quantitativi che qualitativi. La regione conta 1.130 agriturismi, oltre 13mila posti letto e un’offerta sempre più variegata di attività e iniziative che, grazie alle nuove leggi sostenute da Coldiretti oggi contempla anche enoturismo e oleoturismo» dichiara Giorgio Ghiotti, presidente Terranostra Coldiretti Marche.
Cos’è che piace in particolare ai turisti?
«I turisti apprezzano l’esperienza autentica offerta dagli agriturismi, con un turismo esperienziale che include percorsi enogastronomici, turismo lento, cammini e ciclovie. Il turismo del vino, ad esempio, ha registrato oltre 6 milioni di notti in tutta Italia nel 2023. Anche la possibilità di soggiornare in borghi e aree rurali, scoprendo la biodiversità e le tradizioni locali, rende l’agriturismo sempre più attraente».
Qual è la tendenza in vista dei prossimi ponti, Pasqua inclusa?
«La tendenza è verso una crescita del turismo lento e sostenibile, con un incremento delle prenotazioni per agriturismi che offrono esperienze immersive nella natura e nella cultura locale».
Cresce anche l’appeal degli agri-ristoranti?
«Sì, l’interesse per gli agri-ristoranti è in aumento, grazie alla valorizzazione della cucina a km 0 e dei prodotti locali. Con 18mila posti tavola, gli agriturismi marchigiani offrono un’alimentazione genuina legata alle tradizioni del territorio. Inoltre, il 41% delle strutture è votato al biologico, un aspetto che attira sempre più turisti attenti alla qualità e alla sostenibilità del cibo».
Le aziende agrituristiche stanno innovando? E come?
«La Regione ha previsto 4,5 milioni di euro di risorse per ammodernamenti. Tra gli interventi ammissibili ci sono, infatti, le ristrutturazioni di locali da adibire ad agriturismo, la riconversione sostenibile degli impianti, la realizzazione di percorsi natura o impianti sportivi, l’acquisto di attrezzature o arredi. Un occhio di riguardo per le strutture situate in area montana che avranno maggiore sostegno (il 45% anziché il 35% per gli investimenti sugli immobili, il 50% anziché il 40% nel caso di edilizia sostenibile)».