Ancona-Osimo

Ancona, l’assessore alla cultura Marasca: «Tornerà la Notte bianca di corso Amendola. Il Natale? Esperimento riuscito»

L'assessore alla cultura e al turismo: «Più di 10mila ingressi alla pinacoteca comunale (il 65% è di fuori). Bene i mercatini per rivalorizzare i vari quartieri»

Paolo Marasca, Carolina Mancini, Martina Brunetti

ANCONA – «Venire almeno una volta al Natale di Ancona è ormai diventata un’abitudine». Queste le parole dell’assessore alla cultura e al turismo del Comune di Ancona, Paolo Marasca. L’assessore, così come l’intera giunta Mancinelli, si appresta a concludere il suo incarico e fa con noi il punto sul Natale anconetano e non solo.

«Vedere così tanta gente in centro, nel periodo natalizio, è stata la conferma che la scommessa fatta sul Natale dorico è stata vinta». Poi si rivolge ai lettori: «Vi ricordate il Natale di qualche anno fa? La nostra era una città in sordina e invece ora abbiamo puntato sul centro e su tanti altri quartieri. L’idea del mercatino è vincente in molti rioni e le grandi mostre culturali permettono di diversificare il pubblico».

Il centro di Ancona, immagine di archivio

«La gente arriva ad Ancona attirata magari dal mercatino e poi invece rimane ammaliata non solo dal centro storico, ma anche dai musei o dalla pinacoteca». A proposito di pinacoteca: attualmente, in quegli spazi, viene ospitata una mostra che sarà visitabile fino a metà gennaio e l’assessore ci dà qualche numero sull’affluenza: «Si tratta di una mostra che ha richiamato 10mila visitatori (il 65% è di fuori), ma ora c’è il Capodanno… vediamo come andrà».

«Ancona è una città grande, estesa ed i rioni vanno presidiati sempre più con eventi, attività di cultura, spettacolo e intrattenimento. Insomma, una rete con il suo nodo grande in centro ma che riesce a lavorare dappertutto. E questo lo abbiamo iniziato nel 2019, avevamo un piccolo piano strategico già pronto e adesso lo abbiamo saputo mettere in pratica. Portare cultura è importante, in quanto essa – non dimentichiamolo – porta gente».

L’assessore alla cultura uscente, Paolo Marasca

E sui bagni pubblici? Alcuni esercenti del centro, nei giorni scorsi, lamentavano lo scarsità di bagni pubblici. Dal Comune, rispondono così: «Al di là della scarsità (o meno) dei servizi igienici, è chiaro che se la città prima attirava 10 e oggi attira mille, i servizi vanno fatti crescere proporzionalmente. Ovvio è che non è semplice farlo, bisogna lavorare assieme, perché la crescita – tanto quanto i problemi – vanno gestiti in modo corale».

E che dire di piazza del Papa, al centro di una diatriba che nei giorni scorsi ha coinvolto i commercianti di via degli Orefici e il biscottificio Frolla? I negozianti, in particolare, sostengono come «la piazza sia ostaggio di bar chiusi al mattino», ma Marasca smorza i toni: «Bisogna contemperare le esigenze di tutti. Quella è una piazza molto vissuta il pomeriggio, ma al momento la si comincia a frequentare anche grazie alle tante iniziative degli operatori commerciali di via degli Orefici. A loro, va riconosciuto il merito di essere sempre attivi, in questo senso. Dunque – riflette l’assessore – mi sento di dire che aumenteranno le richieste di iniziative lì, in piazza del Papa».

Il “Primo piano festival” (foto di repertorio)

In più, «si sta ragionando su alcune grandi iniziative in centro, che prima – per ragioni covid – erano confinate negli spazi della Mole Vanvitelliana. Penso, ad esempio, ai Subsonica». Ma torniamo sul covid: dal 2019, gli esercenti di corso Amendola non hanno più l’opportunità di mettere in vetrina – per così dire – la Notte bianca, che era ormai diventata un appuntamento fisso.

«Corso Amendola è un gioiellino e gli esercenti, anche là, sono molto bravi. Noi, cerchiamo di appoggiarli sempre. La Notte bianca? Tornerà, ma bisogna mettersi a tavolino e studiare un evento che possa effettivamente funzionare». In che senso? «Nel senso che dal 2019 sono in vigore protocolli di sicurezza che rendono più impegnativa l’organizzazione di queste attività, quindi bisogna studiare attentamente la situazione».

Teatro delle Muse ad Ancona

Apprezzatissimi dalla gente, in questi giorni, gli apparecchi che diffondono musica per le vie del centro. A Civitanova, ad esempio, l’impianto stereo è fisso e le note galleggiano nell’aria in filodiffusione quasi quotidianamente. Se sia possibile pure nel capoluogo marchigiano? «Trasformare la festa in una situazione permanente toglie splendore alla festa. E poi, bisogna condividere questa eventuale ipotesi con tutto il rione. Perché noi, normalmente, lavoriamo sempre con la partecipazione di residenti, negozianti e di chi vive un determinato quartiere».

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