Ancona-Osimo

Raffineria Api fa causa per diffamazione, al via al tribunale di Ancona

Api replica alla protesta degli ambientalisti svoltasi davanti al tribunale dove si è aperta una causa civile per diffamazione: «L’azienda sta semplicemente esercitando un diritto costituzionalmente garantito»

Il presidio davanti al Tribunale di Ancona

ANCONA – «L’azienda sta semplicemente esercitando un diritto costituzionalmente garantito: quello di verificare che le informazioni diffuse sulla raffineria siano fondate e rispettose della propria reputazione. Lo fa a tutela sua e, ancor più, delle centinaia di persone che lavorano con impegno e professionalità in Api raffineria». È la posizione di Api Raffineria di Ancona spa dopo i presidi dei comitati ambientalisti che si sono tenuti questa mattina davanti al Tribunale di Ancona.

In Tribunale di Ancona si è aperta questa mattina la causa civile per diffamazione dopo un servizio trasmesso da Striscia la Notizia, nella primavera del 2020, in cui l’attivista ambientale falconarese Roberto Cenci aveva rilasciato dichiarazioni sugli inconvenienti e gli incidenti legati alla raffineria che hanno spinto Api alla causa per diffamazione.

Per questo, stamane un gruppo di attivisti ha dato vita ad un presidio di protesta al quale hanno partecipato una cinquantina di attivisti del comitato Mal’Aria di Falconara Marittima.

L’udienza si è aperta davanti alla giudice Lara Seccacini. La giudice si è riservata perché la difesa di Cenci ha sollevato una serie di eccezioni preliminari: la decisione dovrebbe essere resa nota nei prossimi giorni. 

© riproduzione riservata