Ancona-Osimo

Alluvione, le vongolare tornano in mare: riaperta la pesca. Lepretti: «C’è poca richiesta di prodotto»

Riaperta la pesca a cozze e alle vongole dopo lo stop per le analisi rese necessarie per l'alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna

Vongolara (immagine Wikipedia)

ANCONA – È ripresa da ieri mattina – 26 maggio – la pesca delle cozze e delle vongole dopo lo stop resosi necessario per l’esecuzione delle analisi delle acque in seguito all’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna e parte delle Marche, trasportando in mare sostanze inquinanti.

«Abbiamo ripreso a pescare – dice Domenico Lepretti, presidente del Co.Ge.Vo Ancona, il consorzio per la gestione della pesca delle vongole – purtroppo abbiamo perso una settimana di pesca in un periodo in cui la richiesta di prodotto è bassa. Speriamo che il turismo risollevi il mercato».

Nelle Marche sono 221 le vongolare, 73 quelle associate al consorzio Co.Ge.Vo di Ancona. Lepretti spiega le difficoltà del settore: «Quest’anno non è come gli anni scorsi, c’è pochissima richiesta di vongole: se l’anno scorso uscivamo a pesca 4 giorni a settimana, adesso ne usciamo 2 o al massimo 3 a settimana».

Un crollo della richiesta di vongole che secondo il presidente dei vongolari potrebbe essere riconducibile ad una maggiore attenzione delle famiglie a spendere. «L’80% del nostro prodotto va in Spagna – dice – è una anomalia: nel nostro Paese si tende ad acquistare le vongole Veraci della laguna veneta, piuttosto che le nostre vongole che sono le lupino».

Un calo, quello nella richiesta di vongole, che va avanti già «dal periodo Covid» e che preoccupa gli operatori che si sentono «abbandonati dal Governo e dalla Regione» e «accusati di danneggiare l’ambiente marino. Agli occhi della gente siamo distruttori del mare, ma non è vero, utilizziamo ugelli ad aria compressa che non distruggono l’ambiente marino, certo un minimo impatto c’è ma non come alcuni sostengono. Anzi – conclude – l’ambiente marino lo tuteliamo perché tutto lo sporco che c’è, plastica e legno, lo portiamo a terra, siamo gli spazzini del mare».

© riproduzione riservata