Ancona-Osimo

Alluvione, si infiamma la polemica contro Ciccioli: Pd e Terzo Polo attaccano

Le opposizioni attaccano il capogruppo di Fratelli d'Italia dopo le parole pronunciate nell'Aula del Consiglio regionale nel corso della seduta dedicata all'alluvione de 15 settembre

ANCONA – Si allarga la polemica politica dopo l’intervento nell’Aula del Consiglio regionale del capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli nel corso della seduta di ieri -11 ottobre – dedicata all’alluvione del 15 settembre. In un passaggio del suo discorso, durante il dibattito, dopo la relazione del governatore Francesco Acquaroli, Ciccioli aveva ricostruito le storie di alcune delle vittime, affermando che si erano trovate «nel posto sbagliato al momento sbagliato». I consiglieri del Pd avevano abbandonato l’Aula in segno di protesta.

Nella serata poi Ciccioli aveva precisato: «Nessuno può minimamente pensare che abbia voluto anche solo lontanamente offendere le povere vittime. Chiedo scusa per le parole espresse questo pomeriggio in consiglio regionale. Non solo non volevo offendere nessuno, anzi il mio intento era di esprimere il massimo cordoglio alle vittime dell’alluvione avvenute in circostanze tragicamente fatali ed imprevedibili».

Aberto Losacco

Il commissario regionale del Pd, Alberto Losacco, eletto senatore, interviene sulla vicenda affermando che «vanno censurate con la massima fermezza le parole pronunciate ieri in Consiglio regionale delle Marche dal capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli. Dire che le persone morte nell’alluvione hanno avuto la colpa di essersi trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato è oltremodo offensivo nei confronti delle vittime e dei loro cari».

Secondo il dem «bisogna avere davvero una grande faccia tosta nel dire che un anziano di 80 anni è colpevole per non esser scappato di casa. E che un’altra persona è andata incontro alla morte per essersi fermata a fare una commissione. La verità è che questo è stato l’ennesimo tentativo per non andare accertare le responsabilità sulle ragioni che hanno determinato la tragedia, tutta una serie di ritardi e omissioni nella prevenzione e nella gestione dell’emergenza su cui la magistratura ha aperto diversi fascicoli d’inchiesta. Siamo davanti a uno scaricabarile maldestro e oltraggioso che respingiamo con profonda indignazione».

gruppo pd
Il gruppo assembleare del Pd

A rincarare la dose ci pensano i consiglieri del gruppo assembleare in Consiglio regionale del Pd che in una nota invitano il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli «eviti di umiliare la Regione Marche con la sua nomina (di Ciccioli, ndr) ad assessore». «Auspichiamo che dopo le vergognose parole pronunciate ieri in consiglio regionale da Carlo Ciccioli, non solo il presidente Acquaroli, ma l’intera maggioranza che lo sostiene, prenda atto della totale inadeguatezza del capogruppo di Fratelli d’Italia a ricoprire il ruolo di assessore regionale». E ancora per i dem il capogruppo di Fratelli d’Italia «non ha esitato a gettare sale nelle ferite ancora aperte delle comunità colpite dalla tragedia e ad alimentare il dolore delle famiglie offendendo coloro che hanno perso la vita. Questo è il vero volto del cosiddetto modello Marche che Giorgia Meloni ha celebrato in campagna elettorale e che ora intende proporre al resto del Paese. Acquaroli ci ripensi finché è in tempo».

Alla polemica si unisce anche il Terzo Polo che in una nota congiunta, siglata da Tommaso Fagioli, coordinatore di Azione Marche, e da Lucia Annibali e Fabio Urbinati di Italia Viva Marche, parla di «parole orribili da parte di Carlo Ciccioli» e di parole «aberranti, lesive della memoria delle vittime e offensive verso i familiari». «Nessuna parola sulla mancata manutenzione dei corsi d’acqua, sui lavori per l’ampliamento degli alvei, sulle falle del sistema di allerta – affermano dal Terzo Polo -. È questo il modello Marche invocato dalla Meloni come esempio di buona amministrazione? È questo il modello Marche 2.0 che Acquaroli si appresta a varare col rimpasto dopo che mezza giunta lo ha lasciato solo per uno scranno più comodo in Parlamento?».

«Perché l’assessore Aguzzi si trovava ad un dibattito politico a Senigallia a poche ore dall’esondazione quando già a monte i paesi erano allagati? – aggiungono – Come ha funzionato la protezione civile delle Marche, che fu modello di eccellenza mondiale durante i terremoti che hanno afflitto la nostra regione?  Siamo convinti che debba rimanere un fiore all’occhiello perché da essa dipende la sicurezza della nostra comunità. Non vogliamo fare lotta politica sull’alluvione, non lo abbiamo fatto fino ad ora e confidiamo che la magistratura faccia piena chiarezza sul se ci siano state o meno responsabilità, ma non possiamo tacere di fronte a tale cinismo. Vista la gravità delle parole pronunciate da Ciccioli crediamo che le scuse non siano sufficienti. Tutto ciò è inaccettabile da chi ci rappresenta nelle istituzioni. Il presidente Acquaroli intervenga, Carlo Ciccioli dovrebbe a nostro avviso lasciare il Consiglio regionale, sicuramente non per approdare in giunta».

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