Ancona-Osimo

Alluvione, il Pd sfiducia Aguzzi. L’assessore: «Mangialardi rinunci alla prescrizione»

L'atto del Pd è stato sottoscritto anche dalla capogruppo del M5s Marta Ruggeri. Aguzzi ha chiesto a Mangialardi di rinunciare alla prescrizione per i fatti del 2014, mentre il dem ha replicato ponendo la questione sul piano politico

Un momento della presentazione della mozione di sfiducia

ANCONA – Botta e risposta tra l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi e il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi, in seguito alla mozione di sfiducia verso Aguzzi da parte del gruppo consiliare del Pd, sottoscritta anche dalla capogruppo del M5s Marta Ruggeri, per «responsabilità emerse durante la fase di gestione dell’emergenza» come ha spiegato Mangialardi in seguito all’alluvione del 15 settembre scorso, quando una bomba d’acqua si abbatté sul senigalliese e sul pesarese causando 12 vittime, danni, sfollati e una persona ancora dispersa.

La mozione, che il Pd vorrebbe portare nella seduta consiliare dell’8 novembre è stata presentata nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso parte il gruppo dem e la capogruppo del M5s Ruggeri. parla di «un atto dovuto» il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi «di fronte all’ennesima prova di irresponsabilità e inefficienza del governo regionale. Noi non abbiamo voluto mai speculare su questa tragedia. Anzi – dice – ci siamo messi a disposizione della giunta e abbiamo portato in aula proposte concrete per sostenere immediatamente le famiglie e le imprese alluvionate. Tuttavia, oggi, non possiamo tacere sulle palesi responsabilità emerse durante la fase di gestione dell’emergenza, in capo all’assessore Aguzzi».

«Responsabilità» prosegue il dem, «già rinvenibili fin dalle sue prime dichiarazioni alla stampa, dove Aguzzi ricostruiva la vicenda ricordando la sua partecipazione a un’iniziativa elettorale a Senigallia, mentre già fin dal pomeriggio numerosi comuni del pesarese e dell’anconetano venivano travolti dall’acqua e dal fango. Un comportamento molto grave, che lo avrebbe portato poi raggiungere la sala operativa regionale solo dopo le ore 24, a disastro praticamente avvenuto. Ma responsabilità di fatto implicitamente ammesse anche dal presidente Acquaroli, che prima ha tentato di scaricare le responsabilità sugli uffici tecnici, certificando così che nella fase dell’emergenza qualcosa effettivamente non ha funzionato, per poi omettere durante la sua relazione in consiglio ogni riferimento all’azione svolte dall’assessore e da lui stesso in quelle drammatiche ore».

«Purtroppo – aggiunge -, spiace sottolinearlo, ma Acquaroli porta sulle sue spalle anche la sciagurata decisione di non aver sostituito gli assessori candidati al Parlamento, i quali hanno evidentemente anteposto la loro campagna elettorale ai rispettivi ruoli di governo, decapitando la guida politica di numerosi servizi. Tra questi, purtroppo, anche la Protezione civile dell’assessore Aguzzi. Ovviamente sarà la magistratura ad accertare eventuali rilievi di natura penali, ma chiediamo che sulle responsabilità politiche venga fatta piena luce».

Il consigliere del Pd Romano Carancini ha aggiunto «Con questo atto vogliamo ristabilire anzitutto la credibilità della Regione Marche. La credibilità di chi governa e ha il dovere di assumersi la responsabilità anche degli errori commessi, ma anche di chi, come noi, fa opposizione e non può voltarsi dall’altra parte quando ritiene che l’Amministrazione regionale non abbia assolto pienamente ai propri compiti. Noi riteniamo che responsabilità da parte dell’Amministrazione ci siano e, in particolare da parte dell’assessore Aguzzi. Responsabilità che si sarebbero dovute chiarire nella sessione straordinaria del consiglio regionale dell’11 ottobre. Invece ciò non è avvenuto, rendendo quindi inevitabile la presentazione di questa mozione di sfiducia fondata su sei presupposti: l’incapacità dimostrata dall’assessore Aguzzi nel gestire la fase di emergenza, in particolare per quanto concerne le azioni di informazione e allerta delle popolazioni; la sua assenza nelle ore cruciali della tragedia che lasciava senza indicazioni operative la struttura tecnica; la mancata informazione al consiglio regionale circa gli strumenti di informazione e allerta utilizzati durante l’alluvione; i silenzi nelle ore immediatamente successive che dimostrano una profonda frattura tra l’assessore e la struttura tecnica della Protezione civile; l’assenza di programmazione per il potenziamento della Protezione civile a ben due anni dall’insediamento della giunta Acquaroli; la mancata adozione di misure volte a tutelare i cittadini di fronte a un eventuale nuovo evento alluvionale».

La consigliera pentastellata Marta Ruggeri ha affermato: «Sottoscrivere la mozione di sfiducia è la logica conseguenza delle forti perplessità evidenziate dal mio intervento durante la seduta di due settimane fa. Già in quell’occasione avevo contestato al livello politico della Regione le carenze manifestate dal sistema di prevenzione, tali da far decadere la fiducia nei confronti dell’assessore competente, Stefano Aguzzi, in relazione al suo operato come amministratore. Le sue dimissioni mi sembrano pertanto opportune».

L’assessore alla Protezione civile Stefano Aguzzi, sentito sulla sfiducia ha dichiarato senza mezzi termini «non penso minimamente alle dimissioni. È legittimo che l’opposizione ponga questioni di sfiducia, che voglia chiarimenti sulle questioni» aggiungendo «sono molto sereno per come la vicenda l’ho affrontata e l’abbiamo affrontata: si cominciano a delineare in maniera positiva gli sviluppi per quanto riguarda l’attenzione verso le aree alluvionate, per le persone e le ditte danneggiate».

«Penso che non dovremmo speculare su questo tipo di vicende» ha aggiunto Aguzzi, sottolineando di aver «sempre espresso solidarietà all’allora sindaco di Senigallia Mangialardi, ora capogruppo Pd in Consiglio, per quanto avvenne nel 2014, una situazione similare e altrettanto dolorosa. Quando uno fa il sindaco può succedere che ci siano questioni che sono non prevedibili o difficilmente sostenibili. Ora, se è vero che lui porrà tale questione, io allora lo sfido a rinunciare alla prescrizione – ha detto l’assessore – . Lui ha un processo in corso (rinvio a giudizio a L’Aquila come coimputato per inondazione colposa legata all’alluvione del 3 maggio 2014 a Senigallia, ndr) che sta per andare in prescrizione. Se è sereno e tranquillo e chiede conto a me io gli chiedo di rinunciare alla prescrizione e di farsi giudicare».

Una richiesta, quella di rinunciare alla prescrizione, alla quale il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi ha replicato secco, parlando con i giornalisti: «È imbarazzante solo sentirselo dire da un assessore». «Io non ne faccio un problema di carattere giuridico – ha concluso – , ma di carattere politico. Era lui che non era alla Soup dalle 17 a dopo mezzanotte e non c’era neanche alle 3:40 della mattina, non è un problema mio, è imbarazzante solo che lo dica».

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