Ancona-Osimo

Ancona, al presepe vivente il vescovo fa la fila. Il presidente Acquaroli: «Tradizione e identità» – FOTO

Ieri l'ultima replica dell'attrazione che ha traslocato dal Forte Altavilla al porto antico. Il Sindaco Silvetti: «Ancona sta riscoprendo il suo ruolo di capoluogo di regione e la gente lo testimonia»

ANCONA – Il presepe vivente di Ancona è ancora boom di presenze: in migliaia per ammirarlo. Oltre settante i figuranti al lavoro – per così dire – a due passi dal mare, tra gli odori del porto e i rumori dei cantieri navali. Una Betlemme che ha preso piede e che è piaciuta ai cittadini.

La nuova giunta ha voluto dare uno slancio diverso al Natale dorico: due i presepi in città. Uno in piazza Roma (che ha inizialmente diviso per via della presenza dei Re Magi in anticipo) e l’altro al porto antico, con i figuranti. C’era pure Gesù Bambino, che in realtà era una bimba di pochi mesi, con Giuseppe e Maria che sono una vera coppia anche nella vita. Lì vicino, la lampada della pace. C’era chi lavorava il ferro, ma anche chi si occupava del grano. E poi, i centurioni e tutto il popolo che animava Betlemme.

La replica di ieri (30 dicembre) è andata in scena tra le 17.30 e le 20. Nonostante un cielo plumbeo, in tanti hanno deciso di riversarsi sul lungomare di Ancona per ammirare un fantastico spettacolo, la cui scenografia è stata definita «unica» dal primo cittadino, Daniele Silvetti, al suo primo Natale con la fascia tricolore addosso: «Ancona sta riscoprendo il suo ruolo di capoluogo di regione e la gente lo testimonia in modo evidente con partecipazione e spirito».

Tanti anziani, sì, ma pure centinaia di giovani e giovanissimi che hanno optato per un sabato diverso all’insegna del relax alla vigilia di un Capodanno che si svolgerà in piazza Cavour, una delle centralissime piazze del capoluogo scelta come palcoscenico di un brindisi che guardi al 2024.

Il vescovo dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo, Angelo Spina, ha fatto la fila, tra la folla. Pare volesse sentire le opinioni delle persone, mimetizzandosi tra i visitatori. Poi, sono arrivati anche Angelo Eliantonio (assessore comunale ai grandi eventi), con il presidente della Regione, Francesco Acquaroli: «È la mia prima volta al presepe vivente del porto e l’emozione è tanta. Complimenti all’organizzazione, fa piacere vedere tanta gente. E anche nella prima serata c’è stato un tutto esaurito. È bello scaldarci intorno alle tradizioni, all’identità e a valori importanti come quelli che trasmette il presepe», ha detto il governatore marchigiano.

Angelo Eliantonio parla di un prevedibile successo: «Ce lo aspettavamo – riflette – In tanti hanno rilanciato il presepe sui social. Parlavo col sottosegretario Lucia Albano (alle finanze, ndr), che mi ha detto di aver visto diverse foto». L’assessore non sa ancora se il prossimo anno il presepe sarà ambientato qui.

Certo è che l’intento degli organizzatori – come sottolinea Eugenio Ciavattini, conosciuto come il Sindaco del presepe – è quello di tornare a Pietralacroce, al Forte Altavilla: «Lì era tutto diverso, potevamo portare persino gli animali. Ma siamo contenti di essere tornati dopo 4 anni di assenza (al Forte Altavilla erano stati riscontrati problemi sul versante sicurezza, ndr)». 

Eugenio, il Sindaco del presepe

Un forte e piacevole odore di brace, alla banchina San Francesco. È qui che nel 1219 partì il Santo di Assisi. Ed è sempre qui che Acquaroli è stato omaggiato di una copia del libro scritto dall’arcivescovo Spina e da Diego Mecenero (con il sostegno dell’Amministrazione comunale). A consegnarglielo, frate Alvaro Rossetti, presidente del Comitato per le celebrazioni francescane nelle Marche. Ad organizzare l’attrazione, il gruppo ˊPresepe vivente di Pietralacroceˊ e la parrocchia.

Per Antonella Andreoli, assessore alle politiche educative, «è una location suggestiva. Bravissimi i figuranti, hanno fatto un ottimo lavoro e ci sono anche nuove casette rispetto agli scorsi anni». Tra il pubblico, ad ammirare fabbri e centurioni, Antonio D’Elia e Domenico Marsala: «Tutto l’ambiente è particolare, guardate che scenografia» – fa Antonio. L’amico Domenico precisa di essere arrivato insieme a «cinque persone». Poi, entrano insieme. E presepe sia.

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