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Ancona, bottiglia contro soci Arcigay. Marchegiani: «Speriamo non sia legata ad omolesbobitransfobia»

Aggressione con lancio di bottiglia contro soci Arcigay di Ancona. Dura la condanna del segretari dell'associazione. «Atti come questi sono da condannare»

Matteo Marchegiani, Arcigay Comunitas Ancona (Immagine di repertorio)

ANCONA – «Si è sfiorata la tragedia, se qualcuno fosse stato colpito dalla bottiglia avrebbe riportato gravi conseguenze». Dura la condanna del segretario generale Arcigay Comunitas Ancona, Matteo Marchegiani all’indomani dell’aggressione nei confronti di alcuni soci che si trovavano fuori della sede di Ancona dell’associazione, in via Seppilli.

L’episodio si è verificato nella serata di ieri, venerdì 27 agosto, mentre era in corso “l’Arci-Pizza” uno degli eventi organizzati dall’associazione in favore dei soci. Ad un certo punto «una bottiglia di birra di grosse dimensioni è stata lanciata da una altezza di circa 5 – 6 metri, contro alcuni di noi che erano posizionati all’esterno della sede», spiega Marchegiani. In quel momento fuori dalla struttura c’erano una ventina di soci circa.

La bottiglia lanciata a pochi metri dai soci Arcigay

Il segretario di Arcigay riferisce di aver visto «un gruppo di ragazzi di giovane età» affacciarsi dopo il lancio della bottiglia. «La nostra speranza è che non sia trattato di una azione legata a motivazioni omolesbobitransfobiche. Speriamo si sia trattato solo una bravata di qualche ragazzino. Certo è che la bottiglia è caduta a circa un metro dai nostri soci, che solo per pura fortuna non sono stati colpiti dalla bottiglia né dalle schegge».

In ogni caso Marchegiani aggiunge che «atti come questi sono da condannare fermamente e sicuramente non ci faremo intimidire. Per questa volta non presenteremo denuncia presso le autorità, ma nel caso si ripresentino situazione analoghe provvederemo certamente nei termini di legge».

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