Ancona-Osimo

Ancona, sull’accampamento del Passetto interviene l’assessora Capogrossi: «Situazione strana, andremo a vedere»

Secondo alcuni si tratterebbe di indiani, altri dicono siano pakistani. Dal Comune: «Bisogna capire chi sono e perché si trovano là»

Accampamento al Passetto di Ancona
Passetto, un accampamento alla palafitta

ANCONA – Per l’accampamento del Passetto si muoverà l’assessorato comunale ai servizi sociali. Paola di Emma Capogrossi, assessore – appunto – alle politiche sociali.

«Non sapevo nulla di questa situazione – ha esordito Capogrossi –. Ho letto ieri (23 agosto) di questa notizia e sicuramente verrà attivata la rete di aiuto. Solitamente – precisano dal Comune – è la polizia che ci segnala questo genere di situazioni e solo dopo intervengono i servizi sociali. Anche perché i nostri volontari non hanno titolo per chiedere l’esibizione di documenti o identificare le persone».

Emma Capogrossi, assessore ai servizi sociali del Comune di Ancona (repertorio)

Ad ogni modo, «ci occuperemo di questo gruppo di persone. Chiaramente, è una situazione alquanto strana e non semplicissima – evidenzia l’assessore –. Bisogna capire chi sono, da dove vengono e di cosa hanno bisogno. Si tratta forse di senza fissa dimora? Di richiedenti asilo? O stiamo invece parlando di persone titolari di protezione, che sono andate via da altri centri che li accoglievano?».

«Bisogna effettuare un controllo e noi lo faremo, attivando la nostra rete di monitoraggio sul territorio, grazie alla quale gestiamo tutte le varie situazioni di accoglienza. Certo è che non tutti si lasciano avvicinare o si allontanano dalla strada, dal momento che una volta che sei nelle strutture di accoglienza devi abbandonare – se le hai – tutte le dipendenze, quali, eventualmente, droghe e alcool».

«Le informazioni andrebbero chieste magari alla polizia di Stato o alla polizia locale. La gamma di possibilità è vastissima e bisogna capire di cosa si tratta». Ne avevamo scritto pochi giorni fa: da alcuni giorni, sotto la palafitta bianca che ospita il frequentato ristorante «La luna al Passetto» dorme un gruppo di giovani, provenienti forse dall’Asia.

Alcuni si lavano i denti nei bagni pubblici (archivio)

Secondo alcuni si tratterebbe di indiani, altri dicono siano pakistani. Ad ogni modo, poco importa. C’è invece da osservare che queste persone dormono esposte all’umidità, bagnate dalle onde quando c’è mare mosso. Mangiano lì sotto, seduti su alcuni bancali coperti da svariati cartoni e dormono per terra, avvolti nelle coperte.

Hanno persino steso i panni sulla rete che interdice il transito in direzione piscina. Quella decina di giovani si lava nei bagni sotto i gradoni, insieme ad altri tre signori sulla 50ina (presumibilmente italiani, di origini meridionali) che dormono invece tra i cespugli ai piedi del Monumento, lungo la scalinata. «I posti nei dormitori – evidenzia Capogrossi – ci sono, non mi pare siamo giunti a saturazione. Ultimamente, abbiamo pure accolto i richiedenti asilo che dormivano in strada, in via Gervasoni, davanti la Questura. Mi fa strano che loro dormano in spiaggia, poiché solitamente chi arriva qui, ad Ancona, conosce la Caritas, la rete di povertà e la mensa di Padre Guido».

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