Ancona-Osimo

Anaao Assomed Marche scrive ad Acquaroli per il rientro in classe dei figli degli operatori sanitari

Il segretario dell'ente Mercante sollecita la Giunta per risolvere una situazione «non sostenibile e che rischia di avere conseguenze disastrose» sulla categoria

Oriano Mercante

ANCONA – Anaao Assomed Marche scrive al presidente della Regione Acquaroli e all’assessore Saltamartini per sollecitare il rientro in classe dei figli degli operatori della sanità in generale. Ecco cosa dice il testo firmato da Oriano Mercante, segretario Anaao Assomed Marche.

«Il sindacato di medici e dirigenti sanitari Anaao Assomed Marche, riceve quotidianamente appelli accorati da parte dei propri iscritti e non solo, pensando anche a infermieri, OO.SS. e operatori di laboratorio, per dirimere una questione di primaria importanza.

Il DPCM del 2 marzo 2021 ha stabilito la didattica a distanza per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado senza prevedere deroghe per i figli degli operatori sanitari. Da oltre un anno questa categoria si sta prestando generosamente a svolgere la propria indispensabile opera professionale al servizio dei malati, colpiti da questa terribile pandemia».

E prosegue: «Stiamo combattendo in trincee sempre più strette ed affollate di malati. Li abbiamo chiamati “Angeli” e ancora lo sono. A differenza degli esseri spirituali asessuati riconosciuti da varie religioni monoteiste, gli Angeli ai quali ci riferiamo, sono, oltre che professionisti coscienziosi e infaticabili, anche delle mamme e dei papà. Da qualche giorno, oltre a tutte le problematiche di tipo professionale che inficiano l’esercizio delle loro funzioni, si trovano a dover affrontare una inattesa e ingiustificabile situazione anche personale e familiare essendo moltissimi coloro che non sanno a chi affidare i propri figli minorenni che la mattina devono svolgere lezioni scolastiche a casa e non nelle aule», dice Mercante a nome dell’ente.

«Mi rivolgo al Governo Regionale perché sensibilizzi il Presidente del Consiglio Draghi, il Ministro Speranza e coinvolga anche le Forze Parlamentari affinché venga consentito ai figli dei medici ed operatori sanitari di rientrare in classe assieme alle categorie speciali già ammesse, almeno per i ragazzi e ragazze delle scuole primarie di primo e secondo grado.

Per le categorie di lavoratori si è parlato di congedi parentali, di smart working, misure ovviamente non applicabili per gli “Angeli del Covid” a meno di non sguarnire un esercito già esiguo che non ha bisogno di essere ulteriormente fiaccato nel morale dalla frustrazione di vedere negato un diritto che appare legittimo.

Cosa dobbiamo rispondere a coloro che stanno dando senza chiedere praticamente nulla, colleghi di tanti che sono morti perché contagiati in servizio, padri e madri di una generazione che rischia di essere penalizzate da scelte politiche discutibili?

L’auspicio, egregio Presidente, egregio Assessore, è che vi attiviate immediatamente per fare quanto in Vostro potere per risolvere una situazione non sostenibile e che rischia di avere conseguenze disastrose perché il malcontento dei colleghi lo percepiamo distintamente.

Siamo davvero disposti ad assumerci la responsabilità di chiedere a questa intera categoria di scegliere tra i propri obblighi professionali e quelli genitoriali?», conclude Mercante.

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