Ancona-Osimo

Altri 1000 richiedenti asilo ad Ancona, Gambacorta (M5S): «La città non è preparata ad accogliere»

La consigliera del Movimento 5 Stelle riflette su quanto fatto dal Comune fino ad ora e su quello che invece sarebbe necessario fare migliorare l'accoglienza

ANCONA – Oltre ai 600 richiedenti asilo già ospitati nel capoluogo, ad Ancona sarebbero in arrivo altri 1000 migranti. Ad analizzare l’impatto sociale che questo comporterebbe per la comunità dorica, la consigliera del Movimento 5 Stelle, Maria Ausilia Gambacorta che riflette su quanto fatto dal Comune fino ad ora e su quello che invece sarebbe necessario fare per preparare la cittadinanza ad accogliere.

«Da sempre Ancona è città dell’accoglienza, della solidarietà e dell’integrazione. Non a caso, il capoluogo già ospita poco meno di 13 mila immigrati già regolarizzati, pari al 12,8% dei residenti. Interi quartieri, dalla Stazione a Piano San Lazzaro, da corso Carlo Alberto agli Archi sono abitati letteralmente da nuove cittadinanze- afferma la Gambacorta-. Ultimamente il tessuto sociale ha avuto le conseguenti criticità. Ancona ospitava fino a ieri anche 598 richiedenti protezione internazionale (dei quali 78 gestiti dal Comune mediante lo Sprar e già interessati da tirocini di inclusione sociale); quindi più del doppio di quanti ne dovrebbe ospitare secondo il piano di riparto della Presidenza del Consiglio, che fissa un tetto di 2,5 immigrati ogni mille residenti. Ora parrebbe siano in arrivo o siano in parte già arrivati, altri 1056 richiedenti asilo ed Ancona sopperirà fra l’altro anche al diniego all’ospitalità di Comuni come quello di Falconara. In pratica oltre 1500 richiedenti asilo contro i 251 che dovrebbe ospitarne. Stando alle dichiarazioni del Sindaco di poco tempo or sono».

 

Maria Ausilia Gambacorta, consigliere M5S

La consigliera del M5S non prende il considerazione il costo economico per la collettività e si focalizza sul costo dell’impatto sociale. «Le attuali associazioni e cooperative coinvolte nel progetto di offrire ospitalità ai richiedenti asilo, conoscono bene che “il processo di inclusione comporta qualcosa a cui nessuno è preparato”. Ma rimane il fatto che oggi ancora la città ed i cittadini non sono preparati, educati ad accogliere e questo non può essere solo colpa degli anconetani. Forse andava gestita meglio la fase preparatoria? La fase del controllo, dell’inserimento, dell’educazione alle regole, della formazione di questa nuova cittadinanza? Forse i progetti dell’accoglienza debbono anche essere rivisti ed aggiornati in base all’utenza? Ricordo che il Sindaco ed il Prefetto hanno firmato nell’agosto scorso un protocollo d’intesa destinato a favorire una migliore inclusione dei migranti dando loro la possibilità di impiegare gratuitamente il tempo (volontariato) in lavori che generano un beneficio per la collettività- commenta-.

Ed allora il sindaco ed il prefetto con analoga sensibilità dovrebbero idealmente sottoscrivere con la città un patto di conoscenza dei veri problemi di carattere sociale ed economico che ruotano attorno all’accoglienza di richiedenti asilo e farsene carico. Sindaco e prefetto dovrebbero dirci quanti sono realmente i richiedenti asilo presenti ad Ancona, dove e come viene garantita la loro ospitalità, qual è la consistenza delle risorse necessarie per garantire la loro permanenza e se esiste un progetto futuro, se e quali le possibilità che queste persone avranno la possibilità di essere inserite nel mondo del lavoro. Si tratta solo di “Assistenza” fine a se stessa… Speriamo di no. Allora di sicuro il patto con la città potrebbe funzionare meglio. Altrimenti il tessuto sociale del capoluogo rischia di sfaldarsi ancora di più, la gente avrà sempre più paura ed aumenterà la diffidenza e con essa l’esclusione».

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