Ancona-Osimo

Alta formazione in campo navale, è accordo tra Politecnica e Marina Militare

Il documento sottoscritto dal rettore dell'ateneo dorico Sauro Longhi e dall'ammiraglio di divisione Alberto Bianchi. «Ancona ha delle tradizioni marinare di lungo tempo e il Dipartimento del Mare ha sempre sensibilizzato molto sulle sue problematiche», ha detto Longhi

A sinistra l'ammiraglio Alberto Bianchi e il rettore Sauro Longhi
A sinistra l'ammiraglio Alberto Bianchi e il rettore Sauro Longhi

ANCONA – È stato siglato nella mattinata di oggi, giovedì 10 maggio, l’accordo quadro di collaborazione tra l’Università Politecnica delle Marche e il Comando Scuole della Marina Militare Italiana. Un documento che disciplinerà gli aspetti generali della collaborazione fra i due enti nell’ambito della formazione altamente specialistica in campo navale. Un accordo molto importante che evidenzia un’attenzione particolare nei confronti dei giovani e del territorio, e che, attraverso la crescita professionale, avrà una ricaduta positiva nell’inserimento dei neolaureati nel mondo del lavoro.

Un percorso avviato circa un anno fa, in concomitanza del seminario formativo sull’ingegneria navale, da parte dell’Ammiraglio Gioia Passione, Direttore del Cisam, e preceduto da una serie di incontri preliminari.

Un legame forte, quello fra la Marina Militare e la città di Ancona, che ha resistito anche a ragioni di razionalizzazione economica che rischiavano, una decina di anni fa, di portare alla chiusura della sede dorica, come ha sottolineato l’Ammiraglio di Divisione Alberto Bianchi, Comandante delle Scuole della Marina Militare: «Abbiamo voluto condurre una ristrutturazione della nostra organizzazione, per la quale i comandi territoriali sono stati riconfigurati e abbiamo trasferito qui il Comando delle Scuole da dove gestiamo tutti gli istituti che abbiamo in Italia».

Un’attività molto importante, quella svolta dalla Marina Militare ad Ancona, dove è presente anche un Centro di Selezione del Personale, al Piano San Lazzaro, dal quale passano tutti i ragazzi, quasi 15 mila all’anno, che vogliono entrare in Marina. «Questo accordo ci rafforza anche nel rapporto con l’Università – ha sottolineato l’Ammiraglio Alberto Bianchi – che non è un rapporto nuovo perché abbiamo avuto il privilegio di formare molti dei nostri medici presso l’Università Politecnica delle Marche».

Una unità di intenti, quella tra Marina e Università, che, come ha precisato l’ammiraglio, si incentra nella formazione, intesa come istruzione, ma anche come educazione: «Quello che cerchiamo di fare nelle nostre scuole, è istruire e trasmettere il sapere, ma anche il saper essere, oltre che il saper fare, perché riteniamo che questo sia importante, dal momento che l’educazione è alla base di quei valori che tutti quanti condividiamo nella nostra società».

Una collaborazione sempre cercata dall’Università Politecnica delle Marche, come ha spiegato il Rettore Sauro Longhi, e che con l’arrivo dell’Ammiraglio Bianchi si è concretizzata. «Ancona – ha sottolineato il rettore – ha delle tradizioni marinare di lungo tempo e il Dipartimento del Mare ha sempre sensibilizzato molto sulle sue problematiche, come ad esempio sull’inquinamento da plastica, tematiche sulle quali finora non c’è stata una sufficiente attenzione. L’interesse per la ricerca sul mare è una delle attività che cercheremo di portare avanti con la Marina, perché ne condividiamo l’interesse e la passione».

Alla firma dell’accordo erano presenti anche le componenti delle cinque aree scientifiche dell’Ateneo dorico: il professor Graziano Cerri di Ingegneria, uno degli artefici dell’intesa, il professor Giovagnoni vice Preside della Facoltà di Medicina, la professoressa Serena Chiucchi vice Preside della Facoltà di Economia, la professoressa Lucia Aquilanti ricercatrice di Agraria e responsabile dell’e-learning e il professor Francesco Regoli vice Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita e del Mare.

Tre i settori di applicazione già individuati, nell’area sanitaria, sui quali si concretizzerà fin da subito l’accordo: la formazione dei docenti anche attraverso le nuove metodologie, tra le quali l’e-learning, la prevenzione e la sicurezza sul lavoro.
Successivamente, come ha precisato il professor Graziano Cerri, potranno essere interessati anche altri ambiti, come la logistica e la salvaguardia delle risorse marine. «Stiamo lavorando in maniera tale che i frutti di questa collaborazione vengano trasferiti al territorio nell’ ambito della formazione e della ricerca scientifica. Il dottorato è una tra le forme di collaborazione previste, insieme ai corsi perfezionamento, ai master e ai seminari». Intanto, i primi corsi previsti dall’accordo, partiranno già antro l’anno.

Nell’ambito dell’area sanitaria il rapporto tra Marina Militare e Ateneo dorico, è già attivo fin dagli anni ’90 con la formazione del personale radiologo della Marina. «Nel corso degli anni e a seguito del riordino degli enti della Marina che ha creato il Comando Scuole in sostituzione del Dipartimento Marittimo – ha precisato il Capo di Stato Maggiore del Comando Scuole, Capitano di vascello Roberto Fazio – il rapporto con la facoltà di medicina si è rafforzato ulteriormente con un ampliamento delle specializzazioni, dalla radiologia alla psichiatria, chirurgia e neurologia, e dal 2012 ad oggi sono stati formati presso l’università anconetana 18 Ufficiali medici specialisti».

Un forte rapporto già consolidato nell’ambito del quale l’accordo consentirà di sviluppare e approfondire ulteriori aree di interesse per la Marina, tra le quali la radioprotezione, la telemedicina e la medicina iperbarica, in una sinergia che porterà alla condivisione con l’Università di dati e studi a livello epidemiologico su campioni forniti, ad esempio, dal centro di selezione del personale ubicato presso il comprensorio militare di Piano San Lazzaro.

Un progetto molto importante, quello della telemedicina, che si pone l’obiettivo di fornire assistenza sanitaria specialistica, a distanza, per piattaforme e navi. Un tema di grande attualità, legato anche al ruolo svolto dalla marina nel recupero in mare di immigrati e naufraghi: «È importante avere un collegamento continuo con la terraferma, e la telemedicina permette di avere link diretti in tempo reale con specialisti, questo ci permetterebbe di affinare l’ambiente medico e di condividere informazioni, utili per entrambi».

«La forza armata ha una forte impronta scientifica e tecnologica – ha puntualizzato l’Ammiraglio Bianchi – ci dobbiamo dotare però di strumenti moderni. Abbiamo sviluppato una forte attinenza con i problemi scientifici ed abbiamo una responsabilità nel controllo del mare, affidato alla Capitaneria di Porto, anche per quanto concerne l’inquinamento, il controllo della pesca, il rispetto delle regole. Attività che si aprono a collaborazioni di amplissima portata».

Nell’ambito della formazione docenti, l’accordo prevede percorsi formativi con modalità di insegnamento sia in presenza che a distanza (e-learning), mentre per quanto concerne salute e sicurezza nei luoghi di lavoro saranno realizzati corsi professionali, master di primo e secondo livello, oltre che dottorati di ricerca, nell’ambito portuale, marittimo, navale e delle piattaforme petrolifere. «Con spirito propositivo e ottimistico – ha concluso il Capitano di vascello Fazio – mi sento di azzardare che con la professionalità, la volontà e l’energia finora dimostrata, si inizieranno a vedere entro il prossimo futuro i primi risultati della collaborazione tra cui la condivisione e lo scambio di docenti militari e civili nei rispettivi ambiti didattici. Un risultato a mio avviso estremamente importante che valorizza la figura dei docenti ed evidenzia che la condivisione di due differenti realtà, militare e civile, può essere foriera di elementi di crescita professionale reciproca».

Al termine della cerimonia per la firma dell’accordo, c’è stato un momento riservato allo scambio di omaggi: l’Ammiraglio Alberto Bianchi ha donato al rettore Sauro Longhi il Crest, l’emblema metallico della Marina Militare, mentre Longhi ha ricambiato con il sigillo dell’Università Politecnica delle Marche.

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