ANCONA – Il Consiglio dei Ministri ha disposto l’estensione degli effetti dello stato di emergenza al territorio di Camerano, Camerata Picena, Castelfidardo, Loreto, Offagna e Osimo della provincia di Ancona, di Cartoceto, Montefelcino e San Costanzo della provincia di Pesaro e Urbino, di Morrovalle e Recanati della provincia di Macerata, colpiti dagli eventi meteorologici che si sono verificati a partire dal 18 settembre 2024. Nella stessa seduta il Consiglio dei Ministri ha provveduto a stanziare ulteriori fondi per gli interventi di somma urgenza e i primi ristori per famiglie e imprese.
Le parole del presidente Acquaroli
Esprime soddisfazione il presidente regionale Francesco Acquaroli: «Questo provvedimento è frutto del costante e puntuale lavoro della Regione per dare risposte ai territori colpiti. Un lavoro che stiamo portando avanti sinergicamente con il vice commissario per l’alluvione Stefano Babini e la sua struttura e il Dipartimento della protezione civile in condivisione con il Capo dipartimento della Protezione civile nazionale Fabio Ciciliano, con il quale abbiamo avuto un incontro recente a Roma, anche in presenza del sottosegretario Lucia Albano, proprio per trattare queste tematiche urgenti. L’ampliamento dello stato di emergenza e lo stanziamento di ulteriori risorse dimostrano l’attenzione del Governo nazionale e del ministro Musumeci per le istanze dei nostri territori colpiti dal maltempo che stanno ricevendo risposte come mai in passato».
L’ingegner Babini e l’assessore Aguzzi
L’ingegner Stefano Babini ha inoltre comunicato che sono iniziati nei giorni scorsi gli interventi per il ripristino dell’officiosità idraulica e la pulizia in alveo del torrente Aspio per circa un milione di euro. «Si tratta di togliere dall’alveo il materiale ligneo – ha spiegato Babini – e ripristinare la sezione idraulica fortemente compromessa dall’alluvione dello scorso anno. Dopo il primo intervento già concluso a monte del nuovo ospedale Inrca di Camerano fino al ponte autostradale, sono partiti i cantieri per altri quattro chilometri circa. In attesa delle previste opere strutturali, si procede alla pulizia dei corsi d’acqua interessati».
«Una risposta concreta per la mitigazione del rischio idraulico lungo l’asta fluviale che ha creato gravi problemi durante l’alluvione 2024 – ha dichiarato l’assessore regionale alla Protezione Civile Stefano Aguzzi – con il Genio Civile e il vice commissario Babini stiamo mettendo in campo una serie di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per aumentare la sicurezza del territorio e migliorare la risposta rispetto ad eventi eccezionali». Oltre ai lavori in corso realizzati a cura del vicecommissario, la direzione di Protezione civile ha messo in campo altre attività: «È stata aggiudicata la gara per due milioni di lavori per ampliare e pulire il fosso dell’Aspio e l’affluente Marganetto, per circa due chilometri ciascuno, a monte del ponte ferroviario presso le Terme dell’Aspio. Insieme a Rfi stiamo portando avanti un progetto da 11 milioni di euro per raddoppiare l’attraversamento ferroviario e spostare il congiungimento del Marganetto con l’Aspio a valle della ferrovia e non a monte com‘è attualmente. Questi lavori, in corso di progettazione, verranno avviati il prossimo anno».
La parola al senatore Castelli
Il senatore FdI Guido Castelli afferma: «Si tratta di aiuti concreti messi in campo dal nostro esecutivo che certificano l’importanza per noi di questa regione ottimamente governata dal presidente Acquaroli. Tale attenzione conferma il buon governo di Acquaroli che in questi anni non si è mai risparmiato per rilanciare la crescita di questi territori».
Il comitato
Il comitato alluvione Marche, nella persona di Andrea Pesaresi, dice: «Dopo tanto impegno, qualche buon risultato, che sia solo un inizio. Sono passi importanti, soprattutto sembra ci sia stato un cambio di approccio fra noi e la Regione. Ricordo che per l’alluvione del 2006 avevamo un continuo contatto con l’allora presidente della Regione. In quattro mesi vennero reperiti i fondi e la liquidazione avvenne all’80 per cento entro il primo anno dall’evento».