Ancona-Osimo

A Sappanico l’albero della speranza addobbato dall’Associazione anti degrado: «Alle frazioni nemmeno un centesimo per il Natale»

Gli abitanti della frazione anconetana hanno provveduto a proprie spese ad illuminare un alberello per richiamare l'attenzione sulle condizioni in cui versa la frazione anconetana tra case fatiscenti, crolli e discarica a cielo aperto

Fabio Mecarelli e Paolo Baggetta dell'Associaizone anti degrado con l'albero della speranza

ANCONA- L’albero della speranza. Così è stato ribattezzato l’abete addobbato a Sappanico dai membri dell’Associazione anti degrado Ancona. L’Amministrazione ha lasciato senza luminarie di Natale le frazioni e così gli abitanti di Sappanico hanno provveduto a proprie spese ad illuminare un alberello posizionandolo insieme ad una stella luminosa sulle transenne rosse che da anni costeggiano la strada principale a protezione di eventuali crolli dalle case fatiscenti.

L’albero addobbato a Sappanico dai membri dell’Associazione anti degrado Ancona

«Lo abbiamo chiamato albero della speranza perché la nostra speranza è che l’Amministrazione comunale si decida a realizzare le opere promesse per le frazioni- afferma Fabio Mecarelli, portavoce dell’Associazione anti degrado-. Noi dell’Associazione continueremo a lottare affinché le frazioni abbiano la giusta immagine e il giusto decoro. Per noi nemmeno a Natale si spende, forse siamo cittadini di serie B».

«È il terzo anno consecutivo che facciamo questo alberello della speranza, ma ancora una volta non è cambiato nulla, continuano ad esserci ruderi pericolosi e la scarpata è diventata una discarica a cielo aperto. Fa pietà- dichiara il presidente dell’Associazione Paolo Baggetta-. Si spendono i soldi per il centro di Ancona e non c’è un centesimo per le frazioni. Speriamo che nel 2023 possano almeno iniziare i lavori».

I due rappresentanti dell’Associazione hanno mostrato con un video le condizioni in cui versa Sappanico.

Fabio Mecarelli, portavoce Associazione anti degrado Ancona

«Parti delle case crollate prima della strettoia sono ancora lì. Anni fa lo abbiamo anche segnalato al Noe, sono venuti a vedere ma tutto è rimasto così. Ci sono rifiuti pericolosi come bombole del gas, amianto. Chi deve buttare via qualcosa di ingombrante lo butta nella scarpata. I rifiuti aumentano anziché diminuire- riferisce Mecarelli-. Per il famoso parcheggio da realizzare nell’edificio fatiscente acquistato dal Comune si parla solo di stanziamenti e intanto si continua a rimandandare. Siamo nella situazione di partenza, anzi è peggiorata. Non si capisce perché ci voglia tutto questo tempo per abbattere un rudere. Chiediamo solo un parcheggio e strade asfaltate».

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