Ancona-Osimo

Cinque casi all’anno di medicina alternativa al Tribunale per i minorenni delle Marche

Sono cinque all'anno i casi che il Tribunale per i Minorenni delle Marche affronta per motivi sanitari: ricorso a medicine alternative, al quale si legano diete particolari, e rifiuto di interventi chirurgici con trasfusioni per seguire il proprio credo religioso. Il punto con il presidente Vincenzo Capezza

Vincenzo Capezza, presidente Tribunale per i Minorenni delle Marche
Vincenzo Capezza, presidente Tribunale per i Minorenni delle Marche

ANCONA – Dopo il decesso del bambino di 7 anni di Cagli a seguito delle complicanze di un’otite bilaterale, curata a casa solo con preparati omeopatici, si parla molto di medicine alternative e della loro efficacia. Sono cinque all’anno i casi che il Tribunale per i Minorenni delle Marche affronta  per motivi sanitari: ricorso a medicine alternative, al quale si legano diete particolari, e rifiuto di interventi chirurgici con trasfusioni per seguire il proprio credo religioso. In un caso, i genitori del bambino che doveva subire l’intervento erano consapevoli della necessità di quell’operazione ma avevano difficoltà ad accettarlo per via della propria religione. In quella circostanza i genitori erano stati sospesi temporaneamente dall’esercizio della genitorialità, situazione risolta non appena superata la fase emergenziale.

«Sono problemi che si propongono prevalentemente quando ci sono situazioni conflittuali tra le coppie. Se un genitore non si trova concorde o non condivide più la scelta di ricorrere a medicine alternative o a diete particolari, diventa motivo per sostenere l’inadeguatezza dell’altro genitore – spiega Vincenzo Capezza, presidente Tribunale per i Minorenni delle Marche-. Ci sono poi casi che destano più preoccupazione anche se i genitori sono concordi e cioè, quando il ricorso a medicine alternative o a diete particolari rappresenta un rischio per il minore e la segnalazione ci arriva dai servizi sociali o dalla scuola».

Ricorso a medicine alternative e ricorso a diete particolari viaggiano insieme. «Per quanto riguarda diete particolari, il fenomeno sta crescendo e si innesta in un discorso culturale che rientra nelle medicine alternative. C’è uno scetticismo nei confronti della medicina tradizionale che comprende anche aspetti culturali – commenta il dott. Massimo Borri, giudice onorario Tribunale per i Minorenni delle Marche, psicologo e psicoterapeuta -. Bisogna chiedersi perché aumentano questi fenomeni. Probabilmente perché la medicina tradizionale utilizza prodotti chimici in un periodo storico in cui si ricerca la naturalità, il prodotto biologico. A volte questo può portare a forme estreme di ricerca di alimentazioni particolari che possono però mettere a rischio la salute di un minore». Un certo tipo di alimentazione ad esempio, può creare situazioni di disagio nella scuola a tempo pieno, oppure, il minore può presentare problematiche conseguenti al suo regime alimentare, come l’assenza di regole. Al tribunale per i Minorenni delle Marche sono arrivati casi in cui veniva presentato come disfunzionalità dell’esercizio della genitorialità, il fatto di aver esteso ai figli una scelta di alimentazione di tipo vegano e in un caso fruttariano.

dott. Massimo Borri, giudice onorario Tribunale per i Minorenni delle Marche, psicologo e psicoterapeuta

«Il problema è da un lato la libertà di scelta, dall’altro il limite del nostro intervento per non andare ad influire su quelle che sono libertà fondamentali di ogni individuo. Finché non ci sono problemi è una scelta che appartiene alla libertà dell’individuo. Interveniamo quando abbiamo un riscontro reale di problemi, non con rischi potenziali- afferma il Presidente Capezza-. In caso di problemi, il primo step è un intervento parzialmente limitativo della responsabilità genitoriale, quale l’affido al servizio sociale per un’attività di vigilanza e di sostegno. Se ci sono problematiche di esercizi di genitorialità, si richiede ai consultori familiari di predisporre un percorso di sostegno alla genitorialità. Se il minore è già abbastanza grande e se vi è necessità, effettua un percorso psicologico».

La sospensione temporanea della responsabilità genitoriale viene adottata per condotte che appaiono come gravemente pregiudizievoli e che, qualunque sia la problematica, possono porre a grave rischio immediato il minore. Si interviene con la decadenza quando, dopo aver prescritto ai genitori percorsi per superare la criticità, la valutazione non è positiva: o non c’è stato alcun tipo di recupero o i recuperi non appaiono possibili o probabili in tempi congrui con le esigenze di crescita del minore. L’attività del Tribunale per i Minorenni, che agisce su segnalazione della Procura minorile, riguarda anche altri aspetti. Ad esempio, ci sono stati casi di educazione a casa nel periodo della scuola dell’infanzia che hanno portato il minore  ad una forma di isolamento dalla società. Come intervento è stato quindi richiesto al servizio affidatario, un progetto di maggiore socializzazione.

La società cambia e con essa anche gli approcci e leggi. La società oggi multietnica propone anche nuovi modelli con i quali occorre confrontarsi. Nel caso dei vaccini, il Tribunale per i Minorenni ha seguito le vicende nazionali. Negli anni passati si cercava di portare avanti l’obbligatorietà della vaccinazione e quindi si interveniva in tutti i casi di segnalazione di omessa vaccinazione con la sospensione temporanea, con la nomina di un tutore che valutasse l’esistenza o meno di problematiche o rischi per il bambino. In seguito, non si era più proceduto alla sospensione e la valutazione se vaccinare o meno era inquadrata come scelta cosciente e responsabile fatta dai genitori eventualmente sentito anche il pediatra. Oggi c’è il decreto legge sull’obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione a scuola. Negli anni è cambiato anche il consumo di alcoolici, delle sostanze stupefacenti e della dipendenza dal gioco.  Ad esempio, si è verificato un calo della dipendenza dell’eroina mentre aumenta l’uso di cocaina. A livello giovanile lo sballo del fine settimana non è più legato all’eroina ma a droghe chimiche.

Vincenzo Capezza, presidente Tribunale per i Minorenni delle Marche

BLUE WHALE: Sono circa 10 nelle Marche i casi di Blue Whale, tutti nella provincia di Ancona. La balena Blu, è il pericolosissimo gioco sul web, che dopo una serie di prove può portare i ragazzini al suicidio. «Emerge il problema dei comportamenti autolesionistici. Bisogna capire cosa c’è dietro questo disagio, perché gli adolescenti si fanno del male, si procurano delle ferite. Ci potrebbero essere tre motivazioni: la prima, scaricare una tensione insopportabile. É come se il disagio psicologico si materializzasse, prendesse forma in un dolore fisico. Il secondo significato è farsi del male, autopunirsi. Una sorta di rabbia, di aggressività verso se stessi. Il terzo significato è lanciare un messaggio. Farsi un segno che sia visibile per far capire che c’è un problema- spiega il dott. Borri-. Al di là dei gesti estremi bisogna concentrarsi sui disagi degli adolescenti perché dietro a questo fenomeno c’è un problema di rabbia, di rapporto con il proprio corpo. Capire come gli adulti possono essere vicini agli adolescenti e al dolore. Gli atti di autolesionismo ci sono sempre stati. Oggi il problema è la viralità. La rete diventa strumento privilegiato per mandare il messaggio».

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