Ancona-Osimo

25 aprile, Romoli: «Festa della democrazia e della libertà per un Paese che si mostri finalmente unito»

Ecco le parole del Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. in occasione della ricorrenza della Liberazione d'Italia

«La festività del 25 aprile mette alla prova un Paese che deve saper compiere lo sforzo di mostrarsi finalmente unito nel celebrare la vittoria della democrazia sulla dittatura, della libertà sul totalitarismo, che aveva messo in ginocchio i diritti fondamentali in Italia e in Europa. La democrazia è una conquista continua, un processo che ha bisogno di una manutenzione intelligente, basato sul sacrifico di donne e uomini. Non ci sono bandiere quando si tratta di combattere, per ripristinare lo stato di diritto, i valori della democrazia liberale che fanno parte di un terreno comune entro cui tutti dobbiamo riconoscerci». Con queste parole il Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. Luciano Romoli vuole sottolineare l’importanza della ricorrenza della Liberazione d’Italia.

E prosegue così la sua analisi: «La libertà è un valore supremo, contessuto ai principi che cementano la Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. e che danno significato al nostro essere Fratelli Liberi Muratori nel mondo globalizzato. Non si tratta di elogiare la Libertà come sterile fermentazione, ma di praticarla nella dimensione del rispetto dell’altro. La memoria non basta se non si traduce in progetto che deve portare alla costruzione di una società migliore. Non servono le rigide contrapposizioni che stanno portando alla lacerazione del corpo collettivo e alla falsificazione della storia. Sarà decisivo nel tempo presente far emergere la dimensione spirituale, quel divino nell’umano che può ridare speranza a un mondo disorientato dal susseguirsi delle crisi».

La Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M chiede di riannodare il patto costituzionale, riaffermare le radici dell’Europa, porre un argine alle diseguaglianze economiche e territoriali, offrire nuovi percorsi di inserimento e di crescita ai giovani, perseguire una politica di pacificazione. In quest’ottica ribadisce la volontà di promuovere un autentico neoumanesimo per uno sviluppo più giusto nella cornice di un capitalismo etico ispirato ai valori della spiritualità, da perseguire ogni giorno mettendo in campo le risorse intellettuali e morali più alte che siamo capaci di esprimere.

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