Ancona-Osimo

2022, l’anno delle sfide Green: la mobilità sostenibile è un traguardo raggiungibile

Sarà un anno decisivo per il mondo delle associazioni ambientaliste: eccolo spiegato da Legambiente Mrche, Fridays for future Ancona e Trivelle zero

Bicicletta
Esaurito il plafond di 215 milioni di euro per il bonus bici (Foto Insella)

ANCONA – Mobilità sostenibile, riconversione del ciclo dei rifiuti, valutazione delle comunità energetiche. Saranno questi i temi centrali da affrontare nel 2022 per le associazioni del mondo green. Un obiettivo su tutti: intercettare le risorse del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resislienza). Un’occasione che diventa fondamentale per la pianificazione a lungo termine.

Il trasporto pubblico

Una delle questioni di maggiore interesse è sicuramente la mobilità. «Attraverso queste risorse si presenta l’opportunità di ripensare e cambiare la mobilità – spiega Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche – attraverso forme alternative di trasporto».

Mezzi ad emissioni zero, oppure il rafforzamento delle ciclovie. Queste ultime, in molti territori, sono già in una fase di avanzamento. Come ad Ancona, ad esempio, dove il progetto della ciclovia turistica del Conero è stato già presentato e fa parte del programma di governo dell’attuale Amministrazione comunale. «Se sviluppate in maniera organica su tutta la regione – continua Ciarulli – sono un valore aggiunto per la realizzazione di un turismo di qualità».

L’ago della bilancia è il Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). «Uno strumento interessante – spiega Francesca Bompadre, referente di Friday For Future Ancona – perché ci dà la possibilità di intervenire, da cittadini, sulle decisioni strategiche che riguardano la mobilità pubblica».

L’altro tema è la metropolitana di superficie «di cui si parla da tempo – sottolinea Ciarulli – ma mai in termini concreti. Questo potrebbe veramente cambiare il modello di vita di tutti noi. Occorre aumentare un certo tipo di offerta per innescare il cambio culturale». E poi i collegamenti: «i territori vanno messi in contatto tra loro – continua Ciarulli – attraverso un potenziamento della rete ferroviaria. Penso alle aree interne, troppo spesso lasciate ai margini». 

L’Area Marina Protetta

Un altro aspetto di primaria importanza per gli ambientalisti è la realizzazione dell’Area Marina Protetta. Progetto, peraltro, che fa parte degli obiettivi statutari del Parco del Conero ad esempio. Un nervo scoperto su cui spesso si tende a glissare. «Va fatta una gigantesca opera di sensibilizzazione – spiega Ciarulli – perché troppo spesso è passato il messaggio sbagliato che Area Marina Protetta significhi luogo inaccessibile, ma in realtà non è così».
Infatti si prevede che ci siano aree di riserva integrale ed altre no. «Sarebbe un bene anche per gli stessi pescatori – specifica il presidente di Legambiente – perché ci sarebbe una continua ripopolazione dei pesci, che per chi fa della pesca il proprio lavoro è una indubbia risorsa». «È un obiettivo da portare a casa nel più breve tempo possibile – incalza Francesca Bompadre – e auspichiamo che i finanziamenti vengano stanziati nell’immediato».

Sfruttamento del suolo

In pressing anche le associazioni che si battono per un minore e migliore sfruttamento delle risorse energetiche. Per Trivelle Zero Marche «serve subito una revisione del piano territoriale per le aree idonee – afferma il referente Fabrizio Recanatesi – perché doveva essere pensato per delimitare le aree di prospezione e trivellazione. E invece è stato raggiunto l’obiettivo contrario».

E il tema dell’estrazione di risorse energetiche dai fondali marini fa il paio con uno degli argomenti più caldi per il mondo ambientalista: la raffineria Api di Falconara. «A livello nazionale si parla di conversione energetica attraverso il piano di decarbonizzazione – continua Recanatesi -, qua nelle Marche siamo all’anno zero. Ci sono 3 milioni di euro già stanziati per la bonifica del Sin (Sito di interesse nazionale) di Falconara. Ma perché non vengono utilizzati?». «È ora di avviare un progetto per chiudere la raffineria – incalza Bompadre – e ricollocare tutti i dipendenti».

Dunque il 2022 si caratterizzerà per essere l’anno delle grandi sfide che dovranno portare prima di tutto a una maggiore consapevolezza da parte delle comunità. Per il raggiungimento di traguardi ambiziosi che potrebbero portare a rivoluzioni profonde dei modelli di vita della collettività. 

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