Senigallia

Castelleone di Suasa, intervista al sindaco Carlo Manfredi a fine mandato

Il primo cittadino fa il punto sui cinque anni di incarico che si stanno per concludere, tra progetti portati a termine, iniziati e rimandati: «Nel futuro c'è il turismo»

CASTELLEONE DI SUASA – Dopo cinque anni di mandato, il primo cittadino Carlo Manfredi sembra ben deciso a proseguire il percorso amministrativo iniziato nel 2014. Il prossimo 26 maggio, in contemporanea con le europee, si terranno le elezioni comunali: ne abbiamo approfittato per fare il punto di questi primi cinque anni con il sindaco.

Partiamo dall’inizio: nel 2014 Lei e la sua lista “Per Castelleone” avete ribaltato l’amministrazione di centrosinistra che storicamente ha governato il paese. Su cosa vi siete concentrati all’inizio del mandato?
«C’erano tante situazioni su cui mettere mano, secondo noi delle “lacune” ereditate dalle precedenti amministrazioni che hanno per i primi mesi bloccato un po’ il nostro programma. Solo dal 2015 siamo riusciti a partire con le nostre iniziative, dovendo però impegnare risorse inizialmente non preventivate».

Faccia qualche esempio.
«Be’, l’utile della farmacia comunale di Castelleone era sovrastimato; alcuni edifici si è scoperto che non erano mai stati accatastati, come la scuola media e il palazzetto su cui c’erano importanti lavori da fare per oltre 30mila euro; la domus dell’area archeologica era ancora chiusa a seguito della nevicata del febbraio 2012, varie strade da sistemare… Insomma diverse cose che ci hanno tenuti parecchio impegnati».

Carlo Manfredi
Carlo Manfredi

I primi interventi da amministratore?
«Il recupero delle fontanelle grazie a un contributo europeo ottenuto attraverso il Gal Colli Esini, i lavori per la frana in via Circonvallazione, il progetto di recupero del museo civico e il suo ampliamento. In seguito ci siamo concentrati sulle scuole da ritinteggiare, sulla viabilità rurale da ripristinare (su 35 km complessivi di strade a Castelleone) per il progressivo deterioramento, cioè su quelle cose che sono indispensabili per la collettività».

La scuola primaria a Castelleone di Suasa
La scuola primaria a Castelleone di Suasa

Qual è la situazione del paese, quali le difficoltà?
«Le sempre minori risorse impongono scelte che a volte possono sembrare difficili, come nel caso della scuola media (secondaria di I grado) che a settembre verrà chiusa perché l’edificio ha un indice di vulnerabilità sismica decisamente basso, lo 0,24. Saremo costretti dunque a effettuare degli interventi alla primaria per ospitare le tre classi della media, per una spesa che si aggira sui 250mila euro. Inoltre il comune, come tutti i piccoli centri, soffre lo spopolamento e l’invecchiamento dei residenti, la poca attrattività per i giovani e molte attività hanno chiuso o sono a rischio chiusura».

Il futuro è così negativo per Castelleone di Suasa?
«Ovviamente no: ci sono tanti aspetti positivi e varie opportunità che gli amministratori dovranno saper cogliere sia per ridare slancio alle attività imprenditoriali e quindi al mondo del lavoro, sia per i giovani attraverso bandi e finanziamenti regionali, statali ed europei. Noi per esempio abbiamo deciso di lasciare le aliquote Imu più basse tra i comuni delle vallate: un impegno che dovrà continuare con nuovi incentivi a favore delle aziende, dei giovani come quelli per l’acquisto della prima abitazione (cd. buoni casa) e del territorio su cui l’opposizione è stata critica».

Un ambito su cui concentrarsi maggiormente nei prossimi cinque anni?
«Sicuramente c’è la partita del turismo da giocarsi e su cui servirà il dialogo tra pubblico e privati per progetti che possano favorire investimenti in nuove strutture e in generale migliorare la ricettività. Da parte nostra c’è massima disponibilità al dialogo, già peraltro ottimo con le varie associazioni di Castelleone. Speriamo che le persone possano valutare positivamente il lavoro che abbiamo svolto finora, senza ancoraggi a simboli».

 

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