Jesi-Fabriano

Jesi, il consiglio comunale dice no al nuovo distributore di carburanti sull’Asse Sud

La maggioranza a sostegno del sindaco Massimo Bacci boccia la variante urbanistica per realizzare la struttura con annesso chiosco in via Berlinguer, a ridosso del centro commerciale Arcobaleno

JESI – Il consiglio comunale dice no al nuovo distributore di benzina e metano in prossimità del centro commerciale Arcobaleno, lungo l’Asse Sud. Bocciata la variante urbanistica relativa a un progetto presentato dalla ditta Scavi e Condotte di Apiro nell’ottobre del 2015. Ha votato contro quasi tutta l’aula, ad esclusione di Giancarlo Catani di Patto x Jesi e, all’opposizione, del gruppo Pd, che si sono astenuti. Una pratica spinosa, della quale si è occupato anche il Tar a seguito del ricorso presentato dalla stessa ditta, che lo scorso anno si è vista negare l’autorizzazione dalla conferenza di servizi.

La battaglia a colpi di carte bollate fra azienda e Municipio è proseguita fino all’udienza andata in scena al Tar ai primi di ottobre, quando il giudice ha sollecitato il Comune affinché si esprima entro il 22 novembre. La Giunta Bacci, nel contempo, ha commissionato uno studio sui flussi di traffico per quantificare l’impatto della struttura in un’area già molto congestionata, appurando che essa comporterebbe un aggravio di autovetture in entrata e uscita di 133 unità orarie.

Ieri sera, ben dopo l’ora di cena in aula consiliare, è andata in scena la discussione della pratica, per la quale il sindaco Massimo Bacci assieme alla sua maggioranza ha presentato una risoluzione dove si ribadisce la necessità di evitare ulteriore consumo di suolo scongiurando un potenziale appesantimento della situazione in un quartiere già denso di veicoli in transito. «Più volte siamo stati accusati di occuparci del quotidiano e di non avere una visione politica – ha dichiarato il sindaco Bacci –. Sono orgoglioso della mia maggioranza perché i consiglieri stanno rischiando personalmente per questo voto, in quanto l’azienda che ha presentato la domanda per il distributore potrebbe chiederne conto a loro, e non al Comune. Per cui apprezzo tantissimo questo coraggio. Ci stiamo prendendo la responsabilità, ci mettiamo la faccia. Ci eravamo impegnati a fare di tutto per non aumentare il traffico in quel quartiere, questo stiamo facendo». «Questa è la differenza fra il dire e il fare», ha rincarato la dose Matteo Baleani di Jesiamo. Risultato: 18 voti contrari, 5 astenuti (il gruppo Pd e Catani).

«Abbiamo scelto la città e i cittadini – scrivono i gruppi di Jesiamo, Jesinsieme e delle consigliere comunali Gianna Pierantonelli e Lindita Elezi (Patto x Jesi) -. Il maxi distributore di benzina e metano nei pressi del Centro Arcobaleno non si farà. Lo sviluppo del territorio non può passare per un ulteriore ampliamento di una zona già di per se problematica come l’Asse Sud. Una strada ad oggi gravata da una situazione di traffico critica con un notevole impatto urbanistico ed ambientale frutto di scelte scellerate di amministrazioni precedenti che, in sede di voto, hanno confermato, con un’astensione, un atteggiamento di noncuranza della città e in particolare degli abitanti di quella zona, già vittime giornalmente di importanti disagi legati al traffico e allo smog. Continuiamo il nostro cammino per rendere Jesi un posto migliore, consapevoli, coerenti e  responsabili della fiducia che gli elettori ci hanno assegnato, una prova ulteriore di serietà assoluta data da fatti concreti. In Consiglio Comunale è andata in scena la differenza tra il dire e il fare, tra chi parlava di visione e chi ha, davvero, una visione della città. La vecchia politica ha lasciato spazio ad un civismo vero e puro che rispetta i patti presi con i cittadini».

«Noi di Jesi in Comune – spiega Samuele Animali – abbiamo votato contro la realizzazione del nuovo distributore perché riteniamo sia interesse comune cercare di salvaguardare ogni parte di campagna, la ciclabile, quanti si sentono già assediati dal traffico. Sperando di fornire qualche “argomento” in più anche al Tar che si appresta a decidere. Noi abbiamo cercato di essere coerenti e siamo rimasti spaesati per l’uso disinvolto di due pesi e due misure da parte della maggioranza e del Sindaco, anche se questa volta abbiamo votato insieme. A proposito della Torre Erap, infatti, si sono espressi negli stessi termini che oggi rinfacciano al Pd: non si può danneggiare i privati rischiando il ricorso (che poi l’Erap non è un privato e lì ricorsi e diffide non ci sono ancora e chissà se mai ci saranno…). È intrigante soprattutto il richiamo agli “impegni”: con San Giuseppe no? Ci sono figli e figliastri».

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