Jesi-Fabriano

Ex Politeama, di degrado in degrado

Intervento per coprire il buco procurato da ignoti a un pannello che chiudeva l'ingresso alla struttura, già oggetto di atti vandalici. Continuano a permanere i problemi legati all'incuria e alla presenza di lastre di amianto sul tetto

L'entrata dell'edificio ex Politeama, un altro intervento nei giorni scorsi

JESI – Si è dovuto intervenire ancora, la scorsa settimana, per tamponare una falla che era comparsa nell’ex edificio del cinema Politeama – e Astra – di via Mura Occidentali.

Lo stabile al centro di polemiche, già da alcuni anni, per l’incuria e il degrado nel quale versa senza che si riesca a venirne a capo della situazione.

Gli ingressi, dopo che vandali avevano spaccato le vetrate, erano stati sigillati con pannelli lignei uno dei quali, alla base, stavolta presentava una vistosa fessura, probabilmente procurata da ignoti di passaggio.

Tanto che si poteva vedere parte del pavimento retrostante là dove una volta c’era la biglietteria del vecchio cinema.

La “falla” tamponata

Sono così dovuti intervenire dal  Comune per richiudere il buco mentre la Polizia Locale ha poi provveduto a circoscrivere il perimetro con nastro bianco e rosso.

È  rimasta soltanto un’apertura in alto, poco accessibile, è vero, ma dalla quale piccioni e volatili possono passare agevolmente. E ci si può buttare dentro di tutto.

L’unico pertugio rimasto aperto

L’ex Politeama – già mèta di intrusioni che sicuramente non sono terminate – continua a creare problemi dei quali non se ne può prospettare la conclusione da quando la proprietà si è tirata indietro rispetto a un progetto di riqualifficazione che prevedeva la costruzione di appartamenti.

Serviva, però, una strada che attraversasse il Parco del Vallato – l’edificio sovrasta la zona verde e ne è parte integrante – a servizio dei futuri residenti, “nullaosta” in merito che non è mai arrivato. Anche perché aprire ex novo una strada in un parco “non è cosa” , le proteste ci sono state e tutto si è arenato.

Il degrado, perciò, è rimasto, come pure sono rimaste le lastre di amianto che ricoprono il tetto, altra battaglia per la rimozione sino a ora andata a vuoto. La copertuta in eternit è rimasta così dagli anni ’90 del secolo scorso e ancora, nonostante segnalazioni anche all’Asur da parte dei residenti, cadono pezzi di vecchio incapsulamento ai quali sono attaccate, visibili, le fibre. Sarebbe necessario un intervento drastico.

Tutto fermo. Tutto, per ora, semplicemente fermo.

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