Pesaro

Pesaro, solo una donna su due fa screening mammografico. Mattioli: «Lo strumento di via Nanterre è superato»

La consigliera analizza le statistiche e precisa: «Prevista per ottobre la messa in funzione di un apparecchio moderno»

PESARO – Solo una donna su due effettua lo screening mammografico, il motivo riguarda la macchina «ormai datata». È il pensiero di Anna Maria Mattioli, capogruppo Pd che da tempo si batte per chiedere una nuova strumentazione. Il commissario straordinario dell’Ast n.1 Gilberto Gentili ha parlato della ripartenza dello screening per la diagnosi precoce del tumore mammario alle donne in età compresa tra i 45 e 49 anni, con 2500 lettere inviate in tutta la provincia di Pesaro e Urbino per effettuare l’esame mammografico gratuitamente e a scadenza biennale. Progressivamente verranno spedite anche le lettere a tutte le donne in età compresa tra i 50 e 69 anni con la giusta raccomandazione da parte dello stesso Gentili e dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini di rispondere all’invito per prendere appuntamento, in quanto i programmi di screening sono un formidabile strumento di prevenzione contro il carcinoma mammario.

Per effettuare lo screening nel territorio pesarese, viene indicato il Distretto di via Nanterre e Gentili ha snocciolato anche i dati statistici di adesione negli anni passati; nonostante la gratuità, l’adesione, seppur in linea con i dati e i trend nazionali, è stata in media intorno al 52%.  Nel 2022 sono state inoltrate oltre 30mila cartoline di invito a cui hanno risposto 16.500 donne, per una adesione pari a circa il 55%. Nel 2021 ha aderito il 52% della popolazione femminile alla quale è stata inviata la cartolina.

La consigliera Mattioli rileva: «È ormai nota la mia battaglia e dell’intera maggioranza a guida Pd in consiglio comunale e regionale anche con interrogazioni e mozioni dei consiglieri dem Andrea Biancani e Micaela Vitri, che dal 2018 sino ad oggi, chiedono di poter dotare il Centro senologico del Distretto Sanitario di Via Nanterre di un mammografo con Tomosintesi 3D di ultima generazione, in quanto quello attualmente in uso è di tipo digitale e anche se sottoposto annualmente a tutte le verifiche e controlli al fine di garantirne i requisiti di qualità e sicurezza, è  ormai tecnologicamente superato.

Analizzate le statistiche, che registrano solo una donna su due rispondere alla chiamata alla prevenzione, il pensiero di migliaia di donne pesaresi che da anni non si recano più nella struttura di Via Nantrerre è proprio per la presenza del macchinario ormai non più soddisfacente e adeguato ai nuovi sistemi tecnologici già presenti in altre strutture diagnostiche sia pubbliche che private. Come già dichiarato, nelle più rosee situazioni, le donne pesaresi si rivolgono a strutture private dotate di strumentazioni all’avanguardia e di ultima generazione, che hanno il pregio di emettere anche un basso dosaggio di radiazioni, ma nella maggior parte dei casi, mi riferiscono che sono spesso costrette a declinare e rinunciare ai controlli preventivi, vista anche la contingente situazione economica che stiamo attraversando, con inevitabile ricaduta sulla salute delle donne stesse e di conseguenza su tutto il Sistema Sanitario Regionale e Nazionale».

Il mammografo digitale di via Nanterre è datato 2009 e il centro effettua all’anno circa 4.000 mammografie di screening e circa 2.000 mammografie di clinica (su di una popolazione femminile di circa 30mila unità).

Mattioli chiude: «Con i fondi Pnrr, è previsto per il Distretto di Pesaro l’acquisizione di un mammografo di ultima generazione con tomosintesi e il centro lo avrà nell’ottobre 2023. Tale acquisto fortemente servirà per aumentare le performance della struttura».

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