Ancona-Osimo

L’Europa punta a batterie green per maggiore sicurezza energetica

La transizione ecologica deve fare i conti con le componenti principali che alimentano i sistemi di accumulo energetico, le batterie, e con i materiali necessari a produrle

Da Pixabay

Quanto accaduto nel corso del 2022 ha tenuto tutti sulle spine a causa del conflitto Russia-Ucraina, facendo temere, in diversi momenti, forti limitazioni delle forniture energetiche. Gli avvenimenti internazionali hanno evidenziato quanto sia ancora molto forte la dipendenza degli Stati UE dai fornitori di energia dell’Est, in primis la Russia, con i suoi gasdotti, ma anche Cina e Corea, se si pensa alle materie prime con cui vengono prodotte le batterie. Prima di guardare alle energie rinnovabili come fonte di approvvigionamento alternativa alle tradizionali, però, bisogna fare i conti con i materiali necessari a produrle e, soprattutto, mantenerli funzionanti.

La transizione ecologica deve fare comunque i conti con le componenti principali che alimentano i sistemi di accumulo energetico, le batterie, e con i materiali necessari a produrle. L’approvvigionamento di questi ultimi, a ben guardare, sembra ancora provenire dai Paesi asiatici, dove, oltre a produrre grandi quantità di rame, litio, cobalto, esistono anche importanti impianti destinati al riciclo delle batterie utilizzate, posizionandoli al primo posto in quanto a fornitori.

Per smarcarsi da questa dipendenza e scongiurare il rischio di stabilità e sicurezza energetica, l’Europa si sta già muovendo da due anni a livello normativo, per favorire da una parte il riciclo di batterie utilizzate e, dall’altra, una maggiore estrazione in casa di materie prime utili alle produzioni di batterie, come il litio, essenziale per il funzionamento delle pile tipo c, ma anche di batterie per cellulari, PC, auto e veicoli a motore elettrici.
Ma perché queste iniziative sono così importanti e cosa sta facendo l’Europa?

Perchè procurarsi i materiali per le batterie è importante

Quando si pensa alle batterie, vengono subito in mente le classiche pile di tipo C, quelle che vengono impiegate normalmente nei più disparati dispositivi portatili non alimentati da una presa di corrente fissa. Può essere il caso di una torcia o una fotocamera digitale. Procurarsi queste pile C è molto semplice, si possono trovare ovunque, presso qualsiasi negozio di elettronica, ma anche rivenditori online, come ad esempio le batterie C sul sito it.rs-online.com, tra i portali più affermati nella rivendita di questi prodotti.

A ben guardare, però, le batterie possono essere di diverse tipologie, alcaline, al litio, al gel, al piombo-acido. Alcuni di questi materiali non sono di così facile reperimento, per questa ragione vengono approvvigionati dall’estero e sono essenziali anche a produrre quegli impianti e quei sistemi di energia alternativa utili ad alimentare, ad esempio, le batterie di accumulo per il fotovoltaico o quelle per il funzionamento delle auto elettriche. Ecco, dunque, la ragione per cui, alla luce delle ultime vicissitudini, l’Europa ha deciso di muoversi più in fretta per trovare altre strade alternative di approvvigionamento.

Come si sta muovendo l’Europa?

Per far fronte alla maggiore richiesta di materie prime utili alla produzione di batterie mezza torcia, dunque, il Parlamento Europeo sta spingendo sull’aumento di impianti di riciclo. L’istituzione ha, quindi, raggiunto un accordo col Consiglio Europeo sulla nuova normativa che regolamenterà la produzione di batterie formato C, ritagliando un ampio capitolo sull’obbligo e la necessità di prediligere materiali riciclati.

Un filone che già sembra essersi aperto in Norvegia, con l’attivazione di un grande impianto destinato proprio al riciclo di accumulatori di batterie per auto elettriche, riuscendo ad estrarre ben il 95% dei materiali utili, da reimpiegare in nuove produzioni.

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