Economia

Tod’s, cresce del 16,4% il fatturato da gennaio a settembre 2022

«Abbiamo presentato dei risultati di vendita molto buoni, che confermano l’efficacia della strategia adottata». Così Diego Della Valle ha commentato i risultati relativi ai primi nove mesi del 2022

«Abbiamo presentato dei risultati di vendita molto buoni, che confermano l’efficacia della strategia adottata». Così Diego Della Valle, presidente e amministratore delegato del gruppo Tod’s, ha commentato i risultati relativi ai primi nove mesi del 2022. Nel periodo che va dal primo gennaio al 30 settembre scorso, il gruppo marchigiano del lusso ha realizzato un fatturato di 724,9 milioni di euro, in progresso del 16,4% rispetto ai primi nove mesi del 2021, un incremento che, spiega l’azienda nella nota ufficiale, è legato all’impatto delle valute. A cambi costanti, utilizzando quindi gli stessi cambi medi dei primi nove mesi del 2021, comprensivi degli effetti delle coperture, i ricavi sono pari a 703,8 milioni, in crescita del 13% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

A livello dei singoli marchi, il brand Tod’s ha visto un incremento del +23%, Roger Vivier del +11%, Hogan del +9% e Fay del +7%. L’andamento dei singoli marchi è stato fortemente influenzato dalla composizione geografica delle loro vendite e condizionato dalla situazione dei consumi e dal contesto sanitario delle aree geografiche. L’Italia ed il Resto Europa hanno registrato un andamento dinamico dei consumi durante l’estate, grazie agli acquisti della clientela domestica e alle buone presenze di turisti infra-europei, americani e medio-orientali. Il mercato americano, al contrario, ha visto un rallentamento nei mesi estivi, dato che gli acquisti del cluster americano si sono spostati all’estero, anche per l’effetto favorevole del rafforzamento del dollaro verso l’euro; il mese di settembre ha mostrato una ripresa dei consumi interni. La Greater China ha registrato lievi segni di ripresa nel terzo trimestre, rispetto a quello precedente, dato il minore impatto dei lockdowns e delle restrizioni alla circolazione; l’andamento della domanda in quest’area resta però volatile e incerto.

Molto forte l’area Resto del Mondo, soprattutto grazie agli eccellenti risultati di Corea e Giappone.

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