Ancona-Osimo

Spending review sulla luce pubblica: Ancona avvolta nelle tenebre, i pedoni camminano nel buio

Spunta un video di Ancona nell'oscurità prima dell'alba. L'autore è Daniele Donati titolare del Papero Bar: «Situazione pericolosa».

ANCONA – Ore 6 del mattino, la città è nell’oscurità più totale. Le immagini girate da Daniele Donati, titolare del Papero Bar sono impressionanti: pedoni che per camminare devono accendere la torcia del cellulare, lavoratori che transitano sul monopattino rischiando di essere falciati dalle auto. Uno scenario inquietante causato dagli enormi rincari del costo della luce. Anche per il Comune di Ancona, infatti, le bollette sono lievitate in modo esponenziale. E per contenere un minimo la spesa pubblica sulla voce corrente elettrica non è rimasto che spegne tutta l’illuminazione cittadina 80 minuti prima dell’alba (mentre fino a qualche mese fa lo spegnimento era fissato 20 minuti prima dell’alba). 

Il video

Daniele Donati del Papero Bar è già la seconda volta che sul suo profilo Facebook pubblica video del risveglio della città nelle tenebre. «Andiamo a vedere le condizioni della visibilità della strada in Corso Carlo Alberto alle ore 6» dice il barista in apertura del filmato. Si apre la serranda del bar e la clip comincia con un tuffo nel buio. Non si distingue nulla. Solo i fari delle auto che transitano lungo la via. «Questo è un monopattino» dice Donati, mentre davanti alla telecamera del cellulare attraversa una figura non distinguibile segnalata solo da un piccolo faro anteriore e corta gittata e il catarifrangente rosso posteriore. «E poi un pedone con la luce del cellulare accesa, giustamente» continua il barista che con tono sconsolato commenta le immagini. 

La paura

Giovanna Burattini, titolare del Bar del Pinocchio, se l’è vista brutta: «Scendevo dalla macchina per andare ad aprire il bar – racconta – uno non mi ha visto e con l’auto mi ha sfiorata». Quando deve attraversare la strada per andare a buttare l’immondizia è costretta ad accendere la torcia del cellulare. Come anche chi va a correre molto presto la mattina o chi porta a spasso il cane. L’effetto straniante è proprio questo: vedere i lumini dei cellulari che si muovono nell’abisso nero della città spenta. «È veramente pericolosissimo – incalza Donati – diversi clienti mi hanno raccontato di aver rischiato di prendere sotto qualche pedone e addirittura un ciclista». La scelta di risparmiare sulla luce lasciando la città al buio non piace proprio a nessuno. «Bisogna fare molta attenzione» dice Giulio Pierantozzi, che prima dell’alba va ad aprire il Nadi Bar a Torrette «e passo lungo Corso Carlo Alberto per arrivare alla Flaminia – racconta -, mi capita di incontrare gli operai della Fincantieri che vanno al lavoro in bici. Non è per nulla sicuro mettersi in strada in queste condizioni». Ne sanno qualcosa gli autisti degli autobus che fanno il turno di notte o quello della mattina presto: loro sì che lavorano col favore delle tenebre. 

La protesta 

Infatti la categoria è sul piede di guerra. «Stiamo preparando una lettera a firma di tutte le sigle sindacali – spiega Augusto Serrani, delegato Conerobus della Fit Cisl – perchè non è più possibile lavorare così». Facile rendersi conto che guidare un mezzo di 12-18 metri nel buio più totale non sia affatto rassicurante. «Invieremo la nota a sindaco e Prefetto – continua Serrani – perchè sappiano che la scelta di spegnere totalmente l’illuminazione pubblica ci trova del tutto contrari. Va bene risparmiare, ma non a discapito della sicurezza dell’utente e dei lavoratori». Già la categoria è in subbuglio per via delle continue aggressioni subite nelle ore diurne. «Siamo già in una situazione difficile – ribadisce Emanuele Cingolani, segretario della Uil Trasporti – adesso con lo spegnimento delle luci prima dell’alba siamo proprio a cavallo. No, così non va bene». Una soluzione ci sarebbe: «Tenere acceso un lampione sì e un o no – suggerisce Serrani – o anche uno ogni due. Ma il buio totale proprio no». 

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