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La stella di Luciano Pavarotti nella Walk of Fame di Hollywood. E Pesaro Capitale della Cultura 2024 in scia

A Los Angeles una tre giorni per presentare Pesaro Capitale della Cultura 2024. Ricci e Vimini: «Incredibile trampolino di lancio per la città»

Pisu, Della Chiara, Ricci, Vimini

PESARO – Luciano Pavarotti, la sua stella nella Walk of fame di Hollywood e Pesaro nel segno della capitale della Cultura 2024.

Appuntamento a Los Angeles il 24 agosto. La Capitale italiana della cultura 2024 sarà al centro della tre-giorni americana della “delegazione pesarese” che sarà a Los Angeles dal 23 agosto, data in cui è prevista la presentazione del programma al Consolato Generale d’Italia a Los Angeles (a cui parteciperà anche Cristina Pavarotti e durante il quale sarà proiettato l’intervento di Stefano Bonaccini, presidente Emilia-Romagna). La mattina seguente, alle 11:30 locali, si terrà la “Star ceremony”, cerimonia di posa della stella al Maestro Pavarotti (che sarà collocata 7065 di Hollywood Boulevard) che sarà trasmessa in diretta a Pesaro (alle 20:30); la sera, l’Aero Theatre di Santa Monica, accoglierà, la delegazione per l’appuntamento promosso in collaborazione con American Cinematheque durante il quale saranno proiettati tre pellicole sul Maestro. Giovedì 25 agosto, in programma la visita all’esposizione di oggetti personali di Pavarotti, aperta fino a novembre al The Grammy Museum. Il pomeriggio, la Warner Theatre di San Pedro, accoglierà la Proclamation Ceremony a cura della municipalità di Los Angeles, in collaborazione con la Little Italy of Los Angeles Association che vedrà protagonista Pesaro2024 ospite poi dell’Italy-America Chamber of Commerce West (Camera di Commercio italiana a Los Angeles) al “N10”, il ristorante dell’ex capitano della Juventus, Alessandro Del Piero. 

«Il Maestro era molto legato alla nostra città, è stata una figura ben presente nell’identità pesarese, protagonista in momenti salienti della storia recente, testimonial insieme a Rossini della Città Creativa della Musica UNESCO – ha detto il sindaco Matteo Ricci -. La stella di Pavarotti a Hollywood sarà un’occasione di visibilità incredibile, che permetterà a Pesaro di entrare da Capitale italiana della Cultura 2024 in un circuito internazionale. La città sta vivendo un momento magico, una bellissima estate dalla ricca vivacità culturale. L’appuntamento di Hollywood è un importante trampolino di lancio verso il 2024, un evento incredibile, di grande fascino e prospettiva». A fine agosto Pesaro sarà protagonista anche a New York, «nei giorni successivi – ha concluso Ricci – presenteremo la Capitale della Cultura 2024 anche nella Grande Mela. Vogliamo cogliere al massimo questa grande opportunità che abbiamo conquistato con tutte le nostre forze». Spinti dall’entusiasmo di Paolo Rossi Pisu, direttore di Genoma Film, a cui «siamo molto grati per questa opportunità straordinaria che ha dato a Pesaro: non era scontato coinvolgere da subito in questo progetto anche la seconda città del Maestro» ha aggiunto Ricci.  

«La sua è stata un’idea geniale – ha aggiunto il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini riferendosi a Pisu– che abbiamo concretizzato in questo progetto che ha messo insieme le volontà delle famiglie e coinvolto la Camere del Commercio di Los Angeles, le città di Modena e Pesaro e la Regione Emilia Romagna. Per Pavarotti la nostra città, e la sua casa a Baia Flaminia, sono stati un luogo di produzione ed elaborazione di grandi idee. I pesaresi hanno impressa, in maniera indelebile, la figura del maestro, che si è esibito diverse volte gratuitamente per la città». Dalla riapertura del Teatro Rossini, all’inaugurazione dell’allora BPA Palas. Poi negli Stati Uniti, con il Rossini Opera Festival nel 1986. «Ci sono tanti fili che legano la città al Maestro; fili che passano anche per la beneficenza e la vicinanza all’Ospedale di Pesaro e al professor Lucarelli». La stella rappresenta un tributo di gratitudine, ma anche «un grande elemento di promozione che Pavarotti farà per Pesaro. Sarà l’occasione per parlare di Rof e Capitale italiana della cultura 2024». Tanti gli eventi collaterali legati all’evento, «Alessandro Del Piero, l’ex numero 10 bianconero, sarà presente all’iniziativa dando una risonanza mediatica e comunicativa mondiale per la nostra città». Anche i pesaresi potranno assistere alla cerimonia, che potranno seguire in diretta alle 20.30 (ora locale) in una delle piazze più grandi della città. 

«Quando più di un anno fa mi fu presentata l’idea – ha commentato Paolo Rossi Pisu, direttore Genoma Film – pensavo quasi fosse uno scherzo. Poi, grazie all’intervento e all’impegno di pesaresi illustri, quali Alberico e Marta Miniucchi, è diventato una splendida realtà. Eravamo a Los Angeles con Lina Wertmuller, quando ci siamo accorti che mancava una stella, quella del Maestro Luciano. Lì è scattato qualcosa. Abbiamo messo insieme molti partner, coinvolgendo tante personalità che si sono strette a questo progetto che porta un altro mattoncino a Pesaro Capitale italiana della cultura 2024. Lo abbiamo fatto lavorando bene, perché era l’idea stessa a essere valida».  

«Subito dopo la chiusura del Festival partiremo per questa straordinaria avventura a Los Angeles dove riannoderemo dei fili che in realtà non si sono mai interrotti, quelli tra il Maestro e il Rof, che accompagna il Comune in questa iniziativa» sottolinea Cristian Della Chiara, direttore generale. «Pavarotti è stato protagonista al Festival nel 1986 con un concerto in una piazza incredibilmente gremita da oltre 7mila persone per il quale era stato allestito quello che la stampa dell’epoca definì il più grande teatro all’aperto del territorio. Inaugurò il Teatro Rossini e, qualche anno più tardi, l’attuale VitriFrigo Arena. Nel segno di un «legame mai interrotto con Pesaro che, con questa iniziativa, abbiamo intenzione di rinsaldare» riportando fisicamente il Rof negli Stati Uniti «dove risiede una delle più importanti comunità di sostenitori del Festival e l’associazione, Friends of the Rof, che vogliamo riabbracciare dopo due anni “a distanza” dovuti alla pandemia. Abbiamo portato spesso il Festival nella costa orientale degli States, questa sarà l’occasione per farlo in quella occidentale». 

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