Ancona-Osimo

Covid e viaggi, la rabbia degli operatori. Scortichini (Astoi): «Temiamo dal 30 al 65% di cancellazioni sulle prenotazioni»

Il presidente Confindustria Marche Turismo nel commentare l'ordinanza del ministero della Salute che impone una stretta sui viaggi, parla di rischio chiusura per le imprese del settore con effetto domino sul fronte occupazionale

ANCONA – «È un disastro, un ulteriore danno enorme procurato al settore viaggi, che va ad aggravare una situazione già compromessa da quasi due anni di pandemia». È lo sfogo di Ludovico Scortichini, presidente Confindustria Marche Turismo, membro del board nazionale Astoi Confindustria Viaggi e titolare del gruppo di agenzie di viaggio Go-Word.

L’ultima ordinanza del Ministero della Salute d’intesa con il ministero degli esteri, che ha imposto la quarantena ai non vaccinati provenienti da altri paesi ed ha escluso alcune destinazioni internazionali fra le mete turistiche, come la Giordania, sta suscitando le ire degli operatori del settore.

Ludovico Scortichini
Ludovico Scortichini

Scortichini rimarca i danni subiti nel 2021, «senza ristori» e punta il dito contro «il cambiamento repentino delle norme, con ordinanze varate alla sera con effetto immediato dalla mezzanotte». «Non discuto la norma – chiarisce – ma in questo modo si rischia un effetto domino nel settore, con chiusure e licenziamenti. Ieri abbiamo avuto la prima “botta” con l’entrata in vigore della misura, che ha comportato una importante fase interlocutoria con i clienti, ma ritengo che entro i prossimi 4-5 giorni riceveremo massicce cancellazioni sulle prenotazioni, dal 30 al 60-65%».

«Chiudere dalla sera alla mattina la Giordania – prosegue – comporta la cancellazione di tutte le prenotazioni, e poiché la destinazione per altri paesi è aperta, le compagnie aeree non ne vogliono sapere di rimborsare i clienti che sarebbero dovuti partire di qui a poco e che hanno già pagato il viaggio».

Scortichini parla di «milioni di euro di danni che vanno ad aggiungersi a quelli già accumulati a causa della pandemia». «Siamo scoraggiati – aggiunge – in questa maniera molte imprese dedite ai viaggi potrebbero chiudere causando un effetto domino sul fronte occupazionale: il rischio è che migliaia di persone finiscano per perdere il lavoro».

L’associazione di categoria rimarca che la chiusura repentina di alcune destinazioni «causa un quadro di incertezza in chi ha già prenotato le vacanze e il rischio è che anche le partenze verso le destinazioni aperte finiscano per sfumare ed essere cancellate: il presupposto alla base di chi decide di andare in vacanza è la spensieratezza, ma la paura legata alla pandemia rischia di far saltare tutto».

Scortichini evidenzia che i viaggi in ballo per inizio anno non sono ancora stati confermati proprio a causa dell’incertezza legata alla pandemia che ha rialzato la testa ed alle ordinanze «assunte dalla sera alla mattina Così rischiamo di bloccare anche le prenotazioni per i prossimi mesi e di perdere un altro trimestre. Non ce lo possiamo permettere». 

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