Osimo

Osimo, la situazione dell’ospedale denunciata dall’Anaao oggetto di scontro nella politica

Dopo la denuncia del sindacato, botta e risposta tra il gruppo Difendi Osimo e il sindaco Simone Pugnaloni. «Dispiace che l'ospedale di Osimo che funziona faccia invidia»

L'ospedale SS Benvenuto e Rocco di Osimo

OSIMO – Se l’obiettivo dell’Anaao Assomed era di informare pubblicamente e portare all’attenzione dei cittadini la situazione dell’ospedale di Osimo, la missione ha già fatto centro. Quella odierna, infatti, dopo la conferenza stampa di ieri, è stata una giornata rovente. Di polemiche. In cui, oltre a quelle strettamente legate al comparto sanità e alle condizioni di sicurezza del presidio sanitario, si è inserita anche la politica.

Il primo attacco, stamattina, lo ha portato il gruppo Difendi Osimo: «Dopo aver letto la denuncia Anaao in merito ai pericoli della struttura ospedaliera di Osimo che mette a repentaglio la salute e la sicurezza di tutti gli osimani e degli ammalati, è davvero sconcertante il silenzio del sindaco e del Pd che governano la città, ma è ancora più inaccettabile il silenzio delle liste civiche e del loro candidato sindaco, Dino Latini, che oggi ricopre uno dei ruoli più importanti in seno alla Regione, come presidente del Consiglio regionale», questo l’attacco del gruppo.

«Le liste civiche sempre attente a sottolineare ogni situazione critica sul nostro territorio – hanno rincarato la dose -, ma che in 15 anni di governo cittadino e 5 in Regione sono state capaci di perdere i contributi statali destinati al nuovo ospedale di Osimo. Anche nell’ultima campagna elettorale regionale Latini al fianco dell’Udc ha promesso agli osimani che si sarebbe “battuto” per il nuovo ospedale e per sistemare il Muzio Gallo. Ora? Silenzio. Nessuno parla».

Ha parlato, invece, il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni e lo ha fatto con un lungo post di risposta su Facebook: «Dispiace che l’ospedale di Osimo che funziona faccia invidia. I numeri delle prestazioni parlano da soli. La fortuna è stata la scelta del matrimonio con l’Inrca. Oggi ci sono primari, medici, infermieri ed oss che in tempi di pandemia hanno lavorato sodo per garantire un ottimo servizio alla Valmusone. Ancona ha la sua storia, Osimo altrettanto».

Pugnaloni si è detto dispiaciuto che «con tutti gli ospedali ormai vetusti, l’attenzione guarda caso da tempo dal sindacato (riferendosi all’Anaao, ndr) venga riposta solo su Osimo. Il sindacato proponga battaglie per incrementare risorse umane e lotti per non farsi sfuggire fuori Regione eccellenze di elevata professionalità. Non difenda chi si crede un’eccellenza perché tutti sono bravi, ma nessuno è indispensabile». Sui dettagli tecnici, inoltre: «L’antincendio è un problema sovente in tanti edifici pubblici di vecchia data e tutte le amministrazioni pubbliche stanno lavorando per adeguarsi con i tempi burocratici che anche gli avvocati dovrebbero conoscere, lunghi e che a volte fanno arrabbiare, ma sono quelli previsti dal codice degli appalti. Il direttore Genga ha prontamente risposto con l’eleganza che occorre senza la spettacolarizzazione dei media».

E in chiusura una riflessione del sindaco osimano: «A noi non servono partiti e sindacati che distruggono, ma che costruiscono per il bene dell’Italia, delle Marche, di Ancona e di Osimo – conclude -. Le liste civiche siano coerenti con sé stesse: sono per la sanità privata (ospedale della provvidenza), continuino su quella strada, non intralcino chi da sempre è per la sanità pubblica».

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