Ancona-Osimo

Cambiamento climatico e agricoltura: parola ai coltivatori diretti marchigiani

Emanuele Befanucci e Paolo Guglielmi, operatori del settore, aiutano a comprendere il fenomeno fornendo esempi specifici sugli effetti

Agricoltura
Il cambiamento climatico incide ancora sull'agricoltura

ANCONA – Nei giorni scorsi avevamo trattato, insieme alla presidentessa di Coldiretti Marche Letizia Gardoni, il tema dei cambiamenti climatici (contestualizzandolo con l’avvento di Burian) e dell’effetto che potessero avere sull’agricoltura. Il parere di due coltivatori diretti, Emanuele Befanucci e Paolo Guglielmi, ci aiuta a meglio comprendere la questione.

«L’esempio che voglio citare è quello del carciofo precoce jesino – spiega Befanucci che si era già espresso precedentemente sugli effetti citati – Parliamo di una verdura che ha bisogno dell’aria aperta e preoccupa più delle altre. A livello di olive, di cui noi abbiamo un’importante coltivazione, vedremo gli effetti tra una decina di giorni. La neve non fa necessariamente male ai campi, alla colture e ai cereali. E’ anzi una manna del cielo. Quello che va attenzionato è lo sbalzo climatico, veniamo comunque da temperature alte per questo periodo all’inizio del mese».

Guglielmi pone l’accento su un discorso più generale: «Le previsioni ci avevano preparato da tempo a questo freddo e chi ha potuto proteggere le coltivazioni lo ha fatto. Il ghiaccio può essere un problema e sicuramente il clima degli ultimi giorni non ha fatto benissimo alle piante, soprattutto quelle che hanno bisogno di un clima temperato. Vista la situazione difficile non escludo per gli ortaggi un aumento di prezzo e mi riferisco a cavoli, biete, cicoria, fava. I raccolti sono stati altalenanti e ciò deriva soprattutto dai cambiamenti repentini del tempo».

Sul futuro: «Si sta cercando di portare avanti attraverso le assicurazioni una prevenzione molto decisa nei confronti di questi danni prodotti dal clima con misure ad hoc. Le idee che stanno nascendo al nord stanno arrivando anche da noi perchè il tema della prevenzione non ha barriere geografiche. Speriamo che con il nuovo Governo e con un Ministro dello sviluppo economico attento ai problemi degli agricoltori si possano fare passi avanti significativi».

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