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Dalla spesa fuori dal comune agli altri spostamenti: ecco cosa cambia nelle Marche arancioni

Con il passaggio in zona arancione sono scattate nuove restrizioni che impongono limitazioni agli spostamenti e necessità di autocertificazione in alcuni casi. Qui tutto cià che dovete sapere

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ANCONA – Da ieri, 15 novembre, le Marche sono entrate in zona arancione e sono scattate misure più restrittive che impongono il divieto di spostamento fuori dal proprio Comune di residenza e dalla propria regione, eccetto che per comprovate esigenze di lavoro, salute e necessità da giustificare con l’autodichiarazione. Un provvedimento attuato per limitare la diffusione della pandemia di covid-19.

Nei bar, ristoranti, pasticcerie, pizzerie e gelaterie non si potrà più consumare all’interno o all’esterno, ma si potrà solo ritirare l’asporto fino alle 22 o usufruire della consegna a domicilio. Invece restano aperti, anche oltre le ore 18, solo gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che si trovano nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, a patto che venga assicurato il distanziamento di almeno un metro. Aperti i ristoranti degli alberghi anche nelle aree rosse per gli ospiti che vi alloggiano.

All’interno del proprio Comune gli spostamenti sono consentiti dalle 5 alle 22 senza necessità di motivare lo spostamento, mentre dalle 22 alle 5, quando vige il “coprifuoco”, sono vietati tutti gli spostamenti, eccetto quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, da autocertificare tramite il modulo prestampato da portare con sé o su quello già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. 

La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e, in caso di dichiarazioni false si incappa nel reato, punito con sanzioni da 400 a 1.000 euro, con lo sconto del 30% se si paga entro 5 giorni. La giustificazione lavorativa può essere comprovata anche esibendo documentazione fornita dal datore di lavoro (come tesserini o documenti simili) per dimostrare la condizione dichiarata. Si può uscire anche per acquistare beni diversi da quelli alimentari, perché non sono previste limitazioni alle categorie di prodotti acquistabili.

Vietati 24 ore su 24, gli spostamenti verso altri Comuni e verso altre Regioni, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute o per svolgere attività o usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune, come ad esempio andare all’ufficio postale o a fare la spesa, se non ci sono tali uffici o punti vendita nel proprio Comune.

Tra le novità emerge il fatto che si può fare spesa in un Comune diverso dal proprio, ma contiguo al proprio, in caso di maggiore convenienza economica, ma lo spostamento va comunque autocertificato. Lo spostamento è sempre consentito verso qualsiasi area per portare i figli a scuola (per chi frequenta le lezioni in presenza, infanzia) e per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”?
Anche se è consigliato lavorare a distanza, è sempre possibile uscire per andare al lavoro, ma si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando al lavoro o tornando dal lavoro, tramite l’autodichiarazione o altri documenti forniti dal datore di lavoro. 

Nelle abitazioni private resta fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Inoltre ci si può spostare per andare ad assistere un parente o un amico non autosufficienti, senza limiti di orario (da autocertificare). 

Nella seconda casa si può andare dalle 5 alle 22 se nel proprio comune di residenza, mentre se si trova in un altro comune o se ci si sposta dalle 22 alle 5, lo spostamento è consentito solo se dovuto a queste necessità: crolli, rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni, in ogni caso solo per il tempo necessario a sistemare queste situazioni.

I genitori separati e divorziati possono andare a trovare i figli minorenni collocati presso l’altro genitore o l’affidatario e anche portarlo nella propria abitazione anche tra Comuni di aree differenti, ma lo spostamento dovrà avvenire scegliendo il tragitto più breve, eccetto che in caso di quarantena, positività al virus o condizioni di immunodepressione. 

È fortemente sconsigliato portare i figli dai nonni, perché gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio da Covid-19 e devono quindi evitare il più possibile i contatti con altre persone. Questo spostamento è ammesso solo in caso di estrema necessità, se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore. In questo caso però i genitori dovranno percorrere il tragitto necessario per raggiungerli e recarsi sul luogo di lavoro, oppure per andare a riprendere i bambini al ritorno. 

Si può andare in auto con persone non conviventi, con la presenza del solo guidatore nella parte anteriore del veicolo e di due passeggeri al massimo per ogni fila di sedili posteriori e con obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina. 

Chi è sottoposto alle misure della quarantena o dell’isolamento, non si può spostare. Solo chi è in quarantena perché contatto di un positivo, può  uscire, utilizzando un mezzo privato, solo per effettuare accertamenti diagnostici prescritti dal medico (come il tampone), evitando i contatti con altre persone e osservando scrupolosamente tutte le misure precauzionali, tra cui l’obbligo di indossare la mascherina.

Le persone con sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5 devono contattare il medico e rimanere nella propria abitazione evitando i contatti sociali e limitando al massimo anche quelli con i propri conviventi.

Andare in chiesa, fare attività motoria all’aperto e fare una passeggiata con il cane, sono spostamenti consentiti dalle 5 alle 22. Fondamentale evitare assembramenti e mantenere la distanza di almeno un metro da altre persone. Si può usare la bicicletta per tutti gli spostamenti consentiti, mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone, ma solo dalle 5 alle 22. Se utilizzata per svolgere attività sportiva, il distanziamento sale a 2 metri.

Si può andare in parchi e giardini pubblici, eccetto che per diverse disposizioni delle autorità locali, ed evitando assembramenti. Consentito, anche l’accesso dei bambini con familiari o altre persone abitualmente conviventi e deputate alla loro cura, nella aree di gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto.

Lo spostamento fuori dal proprio comune è ammesso anche per la cura di terreni agricoli coltivati per autoproduzione, da attestare con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito.

Consentiti gli spostamenti per fare visita alle persone detenute in carcere in orari compresi tra le 5 e le 22, ma solo in ambito comunale, per gli altri i colloqui si svolgono esclusivamente in modalità a distanza.

Restano chiusi i centri commerciali nei festivi e prefestivi, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, alimentari, tabaccherie ed edicole. Restano chiusi anche musei e mostre, cinema, teatri, piscine, palestre, mentre sono aperti i centri sportivi. Ridotta al 50% la capienza massima a bordo dei mazzi di trasporto pubblico. Chiuse sale giochi e scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

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