Ancona-Osimo

Il covid spinge la svolta green. Gardoni: «Attenzione per i prodotti agricoli locali»

Per la presidente di Coldiretti Marche, «cresce sempre di più la sensibilità dei cittadini nei confronti di un’economia e di una società a misura di ambiente»

Viale dei sapori

ANCONA – Gli italiani sono protagonisti di una vera è propria svolta green nei comportamenti, favorita anche dall’emergenza covid. Secondo Coldiretti più di un abitante del Belpaese su quattro (27%) acquista più prodotti sostenibili o ecofriendly rispetto a prima del Covid. «Dall’acquisto di prodotti a minor impatto ambientale al taglio degli sprechi, dall’interesse per le energie rinnovabili al riciclo, dalla sharing economy alla mobilità più sostenibile sono molti – sottolinea la Coldiretti – i segnali che indicano una crescente attenzione alla riduzione del consumo delle risorse del pianeta».

I mercati degli agricoltori vengono scelti per trovare prodotti locali del territorio, cosiddetti a chilometri zero, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto della stagionalità dei prodotti in alternativa ai cibi che devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. «Si calcola ad esempio che – sottolinea la Coldiretti – un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei».

Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, spiega che «cresce sempre di più la sensibilità dei cittadini nei confronti di un’economia e di una società a misura di ambiente. La diminuzione dell’impatto sull’ecosistema è possibile e passa attraverso scelte più coscienziose e responsabili che ci rendono tutti protagonisti di un cambiamento perseguibile. Il modello alimentare basato sugli acquisti dei prodotti agricoli locali, tracciabili e sicuri, è senza dubbio il primo approccio utile per sostenere un’economia verde, di comunità e garantita che si prende cura delle risorse naturali esauribili e della salute delle persone».

Maria Letizia Gardoni

L’Italia peraltro può contare sull’agricoltura più green d’Europa con 305 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 524 vini Dop/Igp, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche, la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica e 24mila strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola. «A disposizione delle famiglie ci sono circa 1.200 mercati contadini a livello nazionale sia all’aperto che al chiuso con una varietà di prodotti che – spiega la Coldiretti – vanno dalla frutta alla verdura di stagione, dal pesce alla carne, dall’olio al vino, dal pane alla pizza, dai formaggi fino ai fiori per una spesa annua che prima dell’emergenza ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro».

Tutto ciò trova piena conferma nel successo che ha avuto il Viale dei Sapori, la tre giorni anconetana dell’agroalimentare (11, 12 e 13 settembre). Oltre 7 quintali tra frutta e verdura, 200 tra bottiglie di vino e dolci alla visciola, circa un quintale di legumi assortiti: sono solo alcuni dei numeri del grande successo delle aziende agricole protagoniste del Viale dei Sapori. Un’ottava edizione nel capoluogo dorico che ha raccolto i frutti seminati durante le settimane del lockdown, quando le aziende agricole hanno effettuato una media settimanale di 55 consegne a domicilio (65 ad aprile) per continuare a lavorare e dare una mano a famiglie e anziani che non potevano muoversi di casa. Proprio questo nuovo servizio ha permesso a tante persone di conoscere la qualità della vendita diretta tornata ora in centro città.

«Durante l’emergenza – dichiara Maria Letizia Gardoni – gli agricoltori hanno tenuto in piedi la filiera del cibo nonostante la crisi economica dovuta alla pandemia, alla quale si sono sommati i danni causati da un meteo per nulla favorevole. Un servizio che ha dato la possibilità alle aziende di farsi conoscere e stringere un patto di fiducia con famiglie che prima erano abituate ad altre tipologie di acquisto e che ora, invece, si sono avvicinate alla filiera corta». Una garanzia di qualità e sicurezza alimentare che prosegue. Novità settembrina è il prosieguo, fino a fine mese, del mercato estivo di Marcelli: tutti i lunedì e i venerdì in piazza Miramare dalle 16.30 alle 22. Tornano invece i mercati cittadini di Ancona (tutti i sabato mattina in piazza Cavour dalle 8 alle 13 e la seconda e quarta domenica del mese in via Castelfidardo dalle 9 alle 19) e di Senigallia (tutti i sabati sotto i Portici Ercolani dalle 8 alle 13).

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