Pesaro

Fusione tra Multiservizi ed Aset, Paolini ribatte alle critiche: «L’auspicio è di creare un’azienda unica»

Il Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino ha anche chiarito la sua posizione sul Biodigestore: «Non ho mai indicato Canavaccio come sede, ho solo reso noto quello che era emerso dal confronto con i sindaci. Questo non preclude Fano»

Presidente Provincia PU Giuseppe Paolini
Presidente Provincia PU Giuseppe Paolini

PESARO – Nessun passo indietro ma anzi la conferma della speranza che Marche Multiservizi ed Aset prendano in considerazione l’ipotesi di creare un’azienda unica. Questa la posizione del presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini che fa chiarezza anche sulla localizzazione del biodigestore: «Non ho mai indicato Canavaccio come sede del biodigestore, ho solo riferito che nell’incontro da me convocato con i sindaci del territorio provinciale, quella localizzazione era emersa come la preferita per viabilità e vicinanza alle reti del metano. Questo non preclude Fano, ma in attesa di avere una risposta dagli studi di fattibilità, Canavaccio era stata indicata come alternativa».

In questi giorni gli attacchi e le critiche, soprattutto in merito alla fusione ed alle presunte ingerenze delle stesso Paolini non sono certo mancate: tra i detrattori che hanno espresso senza mezzi termini il loro pare negativo sia il M5S di Fano che la Lega.

Ad innescare la polemica era stata proprio la riunione dell’Assemblea Territoriale d’Ambito svoltasi il 12 giugno scorso, a cui hanno preso parte la maggioranza dei sindaci dei comuni della provincia di Pesaro Urbino.

«Ho convocato quell’incontro – dice – perché ritengo sia necessario arrivare ad una soluzione sulla questione ‘biodigestore’. E’ molto più inquinante portare i rifiuti con i camion nelle altre regioni che smaltire nel nostro territorio. Un segno di civiltà sarebbe che ogni regione smaltisse al suo interno i propri rifiuti: ognuno deve essere responsabile di quello che produce e deve essere cosciente che va trattato all’interno del proprio Ambito. I biodigestori sono impianti che risolvono il problema del trattamento dei rifiuti, limitando al massimo l’impatto ambientale e portando benefici. Il rifiuto non viene più portato in discarica, ma in questi impianti viene trasformato sia in materiale utilizzabile in agricoltura, sia in biogas da usare per autotrazione (ad esempio alimentando i mezzi di trasporto della mobilità pubblica) o per alimentare la rete provinciale del gas, fornendo alle nostre case gas prodotto dal biodigestore sia per cucinare che per riscaldamento»

Quanto alla gestione dei servizi pubblici locali: «Ribadisco l’auspicio che Marche Multiservizi ed Aset prendano in considerazione l’ipotesi di creare un’azienda unica nell’interesse dei cittadini, migliorando i servizi e garantendo tariffe sostenibili grazie ad economie di scala che si verrebbero a creare all’interno dell’intero ambito».

Riferendosi poi ad alcune critiche rivolte in questi giorni alla sua persona, aggiunge: «Essere ambientalista o non ambientalista non è un termometro di misura ma una scelta di vita, io questa scelta l’ho fatta quando avevo 19 anni ed i fatti parlano per me. Le critiche non costruttive, dettate solo da fini politici personali non mi interessano e, come diceva un contadino di Isola del Piano, ‘scivolano sul piano inclinato della mia indifferenza’».

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