Economia

Coronavirus ed economia marchigiana: le opposizioni sollecitano interventi

Da un lato la Lega accende i riflettori sulla situazione del mondo della ristorazione proponendo l'attivazione dei take away, dall'altro Fratelli d'Italia chiede liquidità per le imprese. Scatta il pressing su Ceriscioli

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ANCONA – Interventi a sostegno dell’economia regionale colpita dal lockdown imposto alle attività produttive per contrastare l’epidemia di Coronavirus. È quanto chiedono le opposizioni, che tornano a sollecitare il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli chiedendo provvedimenti tempestivi.
La Lega, per voce del senatore Paolo Arrigoni, ha acceso i riflettori sulla situazione critica che sta attraversando il mondo della ristorazione, mentre Fratelli d’Italia chiede interventi per micro e piccole imprese.

Da sinistra Elena Leonardi, Francesco Acquaroli e Carlo Ciccioli

In una nota congiunta siglata dal candidato alla presidenza regionale Francesco Acquaroli, dal coordinatore Carlo Ciccioli, dalla consigliera Elena Leonardi, dai portavoce provinciali, dal sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e dal dirigente nazionale degli enti locali Guido Castelli, Fratelli d’Italia chiede in primis semplificazione burocratica e snellimento delle procedure per l’accesso ai servizi. Ma annuncia anche che porterà in Consiglio regionale una serie di proposte fra le quali la sospensione di tutte le tasse regionali «almeno fino a settembre» (bollo auto, Irap e le altre tasse di competenza regionale) e sostegno alla liquidità delle imprese sia tramite «contributo diretto» o «garanzie».
Secondo gli esponenti del partito della Meloni è necessario trovare «un meccanismo che, attraverso il sistema bancario o per il tramite dei Confidi regionali, possa concedere prestiti a rimborso pluriennale per garantire la rimodulazione dei crediti esistenti o per l’accensione di nuovi con la garanzia da parte della Regione». Per questo «sarebbe importante l’istituzione di uno sportello di accoglienza alle imprese con commissioni miste di funzionari delle Banche e dei Confidi».

Per reperire le coperture attraverso le quali concedere i sostegni alle imprese, “Acquaroli & company” propongono di puntare alla revisione dei fondi europei non spesi «concordando con le Istituzioni Europee, per il tramite del Governo nazionale, le modalità. Inoltre – conclude la nota – ci si può muovere anche tramite una revisione del bilancio ordinario della nostra Regione già in fase di primo assestamento».

Paolo Arrigoni
Paolo Arrigoni, senatore e responsabile Lega Marche

La Lega invece, in una nota congiunta siglata dal responsabile delle Marche Paolo Arrigoni, dai parlamentari marchigiani Giorgia Latini, Giuliano Pazzaglini, Luca Paolini e Tullio Patassini e dai consiglieri regionali Sandro Zaffiri, Luigi Zura Puntaroni, Marzia Malaigia e Mirco Carloni, chiede a Ceriscioli di attivare i take away per bar e ristoranti sulla scorta di quanto fatto da molti altri Paesi europei. Insomma, se la crisi mette in ginocchio le attività del mondo della ristorazione, è tempo di organizzarsi e trovare soluzioni che consentano di ripartire e di tutelare la salute di lavoratori e clienti. Questo in sostanza il messaggio della Lega che ha avanzato le sue richieste inviando una lettera al presidente della Regione.

«Quello della ristorazione è di certo tra i settori più colpiti dalle misure di contenimento dovute all’emergenza del Codiv-19 – si legge nella nota – : dall’inizio dell’anno queste imprese hanno già perso 12 miliardi di euro e, a fine anno, la perdita stimata sarà di circa 21 miliardi di euro».
A rischio, secondo gli esponenti del partito di Salvini, 50 mila imprese tra bar, ristoranti, catering, intrattenimento, stabilimenti balneari, «con ricadute preoccupanti per l’occupazione che rischia di perdere 300 mila lavoratori e lavoratrici». 

I take away, consentiti «in molti Paesi europei come Francia, Germania, Danimarca, Regno Unito, Irlanda, Lituania, Malta, Svizzera, Turchia, Olanda e Finlandia», rappresentano per la Lega «una scelta che è assolutamente opportuno copiare perché, non solo sarebbe positiva per il settore dal punto di vista economico, ma consentirebbe anche di offrire un’ulteriore alternativa ai cittadini, riducendo le code nei supermercati e nei negozi». 

«Occorre fare tutto il possibile per non far morire la ristorazione italiana – concludono – che rappresenta non solo un importante segmento della nostra economia nazionale e regionale, ma anche un motivo di vanto per l’intero Paese».

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