Ancona-Osimo

Fatto il tampone alla fisioterapista morta, indaga la Procura

Il pm Andrea Laurino ha aperto un fascicolo dopo il decesso di Elia Fratini, 62 anni, che lavorava al centro riabilitativo di Villa Adria

Elia Fratini
Elia Fratini

ANCONA – Nessuna autopsia sul corpo di Elia Fratini, la fisioterapista di Villa Adria trovata morta il 31 marzo scorso, dal compagno, nella sua abitazione di Agugliano. La Procura ha disposto il tampone per vedere se la donna, 62 anni, originaria di Colli del Tronto (in provincia di Ascoli Piceno), aveva o meno il coronavirus. È stato fatto ieri pomeriggio e ora si attende l’esito.

Il pm Andrea Laurino ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo. Si dovrà accertare, a seguito dell’esposto della sorella, se ci sono stati ritardi nella diagnosi del virus che un tampone effettuato in tempo avrebbe potuto fare e forse salvargli anche vita. 

Secondo fonti sindacali Fratini era in malattia dal 7 marzo, dopo che a Villa Adria erano stati scoperti dei casi di Covid-19. Si era prenotata per fare il tampone, ma è morta prima di essere sottoposta all’accertamento. Il suo compagno, che viveva con lei è stato ricoverato in ospedale e si trova ancora a Torrette. Dopo l’esito del tampone la famiglia della fisioterapista, che si è già rivolta ad un avvocato delle Marche, deciderà se far fare autonomamente l’autopsia. La magistratura ha già dato il nullaosta per la sepoltura. 

Villa Adria intanto precisa che «è stata attivata l’Asur sin dal primo momento in cui la struttura ha rilevato un contagio ed Elia Fratini non risultava che avesse mai trattato pazienti covid».

Villa Adria dice di aver attuato «tutte le procedure e le misure cautelative previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal Ministero della Salute e dalla Regione Marche, recepite dalla Direzione di Struttura, per garantire i migliori standard di sicurezza dei pazienti e degli operatori». La struttura riabilitativa fa le condoglianze ai familiari.

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