Ancona-Osimo

Appello di Volpini a restare a casa: «Ospedali e pronto soccorso sono allo stremo»

Il presidente della IV Commissione Sanità regionale chiede ai marchigiani di limitare le uscite attenersi alle disposizioni: «Dovete aiutarci»

Fabrizio Volpini (a destra) insieme ad un collega

ANCONA -«Usciamo poco, evitiamo zone affollate, laviamoci spesso le mani. Facciamo tutti le nostre rinunce e limiteremo questo periodo, continuiamo così e ci trascineremo questa storia a lungo». A rivolgere un appello ai marchigiani a restare in casa per limitare la diffusione del Coronavirus è Fabrizio Volpini, presidente della IV Commissione Sanità regionale.

«Ospedali e pronto soccorso sono allo stremo» osserva Volpini «specie nel pesarese dove il numero dei contagi è più alto. Rianimazione e terapia intensiva devono essere a disposizione anche per le altre malattie che non sono andate in ferie: se arriva un paziente vittima di un grave incidente stradale o una persona che ha avuto un infarto non possiamo rischiare di restare senza posti letto. Al momento i pronto soccorso di Urbino e Senigallia stanno ricevendo pazienti trasportati dal 118, quelli dall’entroterra vengono dirottati ad Urbino, mentre quelli della costa vanno a Senigallia. Dovete aiutarci restando in casa» prosegue il presidente della Commissione Sanità regionale, nonché medico di medicina generale.

«È necessario ridurre al minimo possibile uscite e contatti, perché il virus c’è e dal momento che sappiamo che in alcuni casi può dare complicazioni polmonari che rendono necessario l’impiego di respiratori, dobbiamo essere responsabili anche per le persone più fragili che ci circondano».

«Molto probabilmente per la maggior parte della popolazione questo virus non sarà un problema – conclude – , ma proviamo a pensare soltanto un minuto a tutte quelle persone che, sono su con l’età, che probabilmente non hanno una salute perfetta o hanno patologie importanti, proviamo a pensare per una volta non solo a noi stessi».

Ai giovani che si «fanno forti della loro gioventù ricordo che anche loro hanno in casa genitori e nonni e che magari in famiglia o tra le loro conoscenze possono avere malati, disabili e persone immuodepresse e oncologiche. Ci vuole senso di responsabilità per tutti e solidarietà per chi ci circonda. Non è il momento di essere egoisti, aiutateci restando a casa. Evitiamo che la situazione sfugga al controllo».

Intanto, anche in provincia di Ancona per effetto del decreto iniziano a chiudere centri diurni per anziani e disabili e sospende l’attività ambulatoriale fino al 20 marzo anche la Fondazione Don Gnocchi.

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