Economia

Coronavirus, i sindacati marchigiani chiedono misure di sostegno per lavoratori e imprese

Cgil, Cisl e Uil lanciano l'allarme sull'impatto che il virus sta avendo sull'economia. Tra gli interventi invocati anche indennità per autonomi e professionisti, oltre l'attivazione di un tavolo regionale

Mascherina, Coronavirus

ANCONA – I sindacati lanciano l’allarme sui riflessi economici del Coronavirus e chiedono misure urgenti a sostegno del reddito e delle imprese non solo per le “aree rosse”, ma un provvedimento che interessi tutte le regioni nelle quali si sono registrati e si registreranno contagi.
Per questo nella giornata di mercoledì (26 febbraio) i rappresentanti marchigiani di Cgil, Cisl e Uil con le segreterie nazionali, hanno partecipato a un vertice al Ministero del Lavoro. Obiettivo: limitare l’impatto del Coronavirus che, con le restrizioni imposte, rischia di trascinare il Paese verso la recessione.

Ammortizzatori sociali come cassa integrazione e fondo integrativo, è quanto chiedono per sostenere lavoratori e imprese, «senza consumare però i massimali previsti dalla legge» spiega Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche, nel precisare che occorre prevedere misure di sostegno anche per autonomi, professionisti e collaboratori, attraverso un’indennità.

«Abbiamo chiesto l’istituzione di una cabina di regia unica fra tutti i ministeri, per i danni creati all’economia dal Coronavirus – osserva Santarelli – , è necessario mettere a punto strumenti di sostegno velocemente per evitare che a pagare siano lavoratori e imprese. Il ministro ci ha ascoltato e si è preso l’impegno di riconvocare l’incontro quanto prima».

Intanto però i sindacati chiedono che anche la Regione faccia la sua parte e che attivi un tavolo con le parti sociali per fare il punto e monitorare le criticità, oltre che per definire possibili interventi a tutela del lavoro.

«Come già richiesto al presidente Ceriscioli in occasione dell’incontro con Cgil, Cisl e Uil che si è svolto nei giorni scorsi – scrivono in una nota i segretari generali Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Graziano Fioretti -, è necessario che anche la Regione Marche, assieme alle parti sociali, si faccia carico di sostenere presso il governo la necessità di definire un sistema di strumenti specifici a copertura delle lavoratrici e dei lavoratori sospesi dalle attività produttive; misure specifiche di carattere nazionale che garantiscano uniformità di tutele salariali e di conservazione dei posti di lavoro».

Inoltre, vista la chiusura dei servizi educativi e delle scuole, i sindacati si appellano ai datori di lavoro affinché garantiscano la conciliazione lavoro-famiglia anche attraverso lo smart working.

«Le segreterie regionali – prosegue la nota – ritengono grave la scelta dei alcuni importanti enti pubblici, come quella dell’Inps regionale, di sospendere nelle Marche fino a data da destinarsi tutte le attività di sportello e consulenza, nonché le visite dei Centri Medico Legali. Se da un lato è indispensabile adottare tutte le misure e cautele a garanzia della salute e sicurezza sia degli operatori degli enti che degli stessi utenti, ciò non può avvenire senza garantire prestazioni e servizi pubblici diritti dei cittadini».

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