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Osimo, la magia del presepe continua all’Abbadia. In una tradizione unica

La presenza dei personaggi a grandezza naturale in movimento è ciò che rende davvero particolare questa natività. La tradizione ha inizio fin dagli anni Quaranta. Poi la svolta nel 1989

Il presepe dell'Abbadia, ad Osimo

OSIMO – Nella piccola frazione dell’Abbadia rimane ancora intatta l’arte del presepe. Una tradizione antica che qui ha unito la comunità del posto, fin dagli anni precedenti il secondo conflitto mondiale, quando si allestivano i primi presepi artistici all’interno della locale chiesa di Santa Maria in Cirignano.

Poi la svolta arriva nel 1989 quando nasce l’idea di realizzare una rappresentazione della Natività con statuine a grandezza naturale e meccanizzate, capaci di riprodurre i personaggi in movimento. «Ci siamo ingegnati con dei manichini modificati all’occorrenza e movimentati da una serie di pistoni e compressori ad aria compressa – ci raccontano gli organizzatori, “Gli amici del presepio dell’Abbadia”. All’inizio veniva allestito in un piccolo spazio all’interno di una grotta, poi con il tempo i personaggi sono aumentati fino ad occupare tutta la piazza. Siamo arrivati ad avere 30 statuine».

La presenza dei personaggi a grandezza naturale in movimento è ciò rende davvero particolare il presepe dell’Abbadia, che probabilmente è rimasto unico nel suo genere. «Ce n’era soltanto un altro simile al nostro in un paesino vicino ad Arezzo – spiegano con un pizzico di orgoglio i residenti della frazione – ma sembra che non si faccia più, quindi è probabile che quello dell’Abbadia sia rimasto il solo di questo tipo in Italia».

Gli anni a cavallo tra i Novanta e i primi 2000 sono stati quelli del massimo splendore, mentre ora con il passaggio generazionale si fa più fatica mantenere in vita la tradizione. «Eravamo uno staff di 20 persone e i preparativi iniziavano a settembre – spiegano gli organizzatori – ogni anno si aggiungeva una novità, creando un percorso scenografico che metteva in mostra la vita di Betlemme, con gli antichi mestieri e gli attrezzi dell’epoca, dalla tessitrice al falegname, dal molino al frantoio, tutto a grandezza naturae, fino ad arrivare allo svelamento finale della Natività. Arrivavano migliaia di visitatori da tutta la regione e spesso sono arrivate anche le telecamere della Rai. Oggi siamo rimasti in pochi, abbiamo ridotto le dimensioni e i personaggi, ma andiamo avanti lo stesso e questo presepe continua ancora mantenere il suo fascino».

Anche per questo, nonostante la fine delle festività natalizie, il Presepe dell’Abbadia resterà ancora aperto per tutto il mese di gennaio, dalle 15.30 alle 19.30, con ingresso gratuito.
Un’occasione per continuare a vivere la magia della Natività.

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