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Recanati: Scarabicchi a “Un poeta sul colle”. Aspettando Mattarella

Giunta alla sua quarta edizione, la rassegna ha ospitato il poeta anconetano che ha letto i suoi versi. Annunciata la riapertura del Colle dell'Infinito il prossimo 26 settembre, alla presenza del presidente della Repubblica

RECANATI – “Un poeta sul colle” è un’iniziativa che prosegue da quattro anni e caratterizza Recanati come città della poesia, ancor più nell’anno del bicentenario dalla stesura dell’Infinito di Leopardi. All’interno della rassegna, lo scorso sabato 24 agosto è stato ospite, all’Auditorium del Centro Mondiale di Poesia, il poeta anconetano Francesco Scarabicchi, autore di Il prato bianco (Einaudi, 2017), L’ora felice (Donzelli, 2010) e L’esperienza della neve (Donzelli, 2003), traduttore di Antonio Machado e Federico Garcia Lorca.

Il poeta e amico Umberto Piersanti ha introdotto la produzione di Scarabicchi con queste parole: «Quella di Francesco è una lingua di straordinaria precisione ed eleganza, che non resta però in una dimensione esterna o neoclassica. È pervasa da un modo di sentire tutto suo. La sua parola esatta, calibrata, ma allo stesso tempo totale, crea l’effetto di una poesia intensa e struggente. Scarabicchi è un grande poeta della nostra terra. Anche grazie a lui sentiamo la nostra poesia marchigiana ancora così tanto viva».

Francesco Scarabicchi, dal canto suo, ha iniziato il suo intervento ricordando episodi di vita legati a incontri e sodalizi con altri rappresentanti del mondo poetico marchigiano. In particolare l’amicizia con Umberto Piersanti e Franco Scataglini: «Con Umberto ci siamo conosciuti in anni difficili e belli, avevamo addosso la chiave della libertà. Scataglini amava Urbino quanto la amo io. Ci piaceva raggiungerla e poter ragionare di poesia».

Il poeta anconetano ha tenuto a sottolineare il forte desiderio di partecipare all’incontro, nonostante i suoi gravi problemi di salute: «Venendo da mesi di difficoltà, ho fatto il possibile per venire, non potevo mancare. Ho pensato che si dà per restituire. E sono qui per offrirvi alcune mie poesie che cercano di dare la misura del verso breve».
Momento culminante della serata è stata infatti la lettura delle liriche del poeta. Tra queste Non somigliarmi, scritta per la figlia Chiara, e Il vescovo e il santo, dedicata alla città di Recanati.

L’incontro s’è concluso con un mini-concerto dell’Haydn Trio, formatosi nel dicembre 2018 presso la civica scuola di musica Beniamino Gigli di Recanati. Il gruppo, composto da Manfredi Rotondi al violoncello e dai due flauti traversi Elisabetta Grandi e Sara De Bartolomeo, ha eseguito alcune delle sinfonie londinesi più note di Joseph Haydn.

Com’è stato ricordato anche in chiusura, il prossimo 26 settembre il Colle dell’Infinito diventerà bene del Fai, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si tratta dell’esito di un progetto di recupero frutto della collaborazione tra il Centro Mondiale della Poesia, Casa Leopardi e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani.

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