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Don Marco al timone della Caritas di Fabriano

Cambio della guardia all'organismo pastorale: dopo vent’anni di servizio con grande dedizione e competenza, Edmondo Ercolani passa il testimone al giovane sacerdote fabrianese

Don Marco Strona

FABRIANO – Cambio della guardia alla guida della Caritas diocesana di Fabriano. Dopo vent’anni di servizio con grande dedizione e competenza, Edmondo Ercolani passa il testimone a un giovane sacerdote fabrianese, Don Marco Strona. «Coinvolgere i giovani nel volontariato», uno degli obiettivi del 33enne sacerdote.

«Il vescovo emerito, mons. Giancarlo Vecerrica, mi aveva già chiesto di seguire la Caritas come sacerdote, nella figura dell’assistente ecclesiale. E per tutto il 2015 e parte 2016, mi è servito per conoscere il meccanismo e le persone. Edmondo Ercolani era da 20 anni che faceva il direttore e aveva manifestato la volontà di fare un passo indietro anche per questioni anagrafiche. Il nuovo vescovo, mons. Stefano Russo, ha accolto questa richiesta e mi ha nominato direttore dall’11 febbraio scorso. Al posto di assistente ecclesiale è stato scelto Don Ruben Bisognin», spiega Don Marco.

Ercolani continua ad affiancare il 33enne sacerdote per questi primi mesi. Anche perché la situazione è veramente allarmante. «I numeri del centro di ascolto aggiornati a fine 2016 sono chiari: 4mila persone venute al centro di ascolto, a Fabriano 1.500. Non sono inserite nel numero le persone che vengono per chiedere un posto di lavoro, che sono molte. Sono persone che hanno difficoltà non solo materiali, ma anche sociali. Spesso hanno bisogno di parlare, di essere ascoltati, perché provano una solitudine quasi fisica. Ecco perché ho deciso di improntare questo nuovo corso della Caritas diocesana su direttrici: giovani, integrazione, ascolto».

Don Marco ha cercato, fin da subito, di avvicinare i giovani al mondo del volontariato e proprio della Caritas in particolare. «Credo che i giovani possano fare tanto. Devono vedere di persona il mondo del volontariato e la sofferenza fisica e spirituale di tanta gente. Solo cosi, loro potranno inserirsi nella società per cercare di renderla migliore».

Per favorire l’integrazione e l’ascolto, si è presenti in sede da lunedì a venerdì per il centro di ascolto. La distribuzione di indumenti viene offerta come servizio martedì e venerdì. Gli orari delle vicarie di Sassoferrato-Genga, Matelica e Cerreto D’Esi, oltre alla sede di Fabriano, sono reperibili sul sito: www.diocesi.

I progetti in cantiere sono molti, così come la visione di intervento della Caritas. «È in animo il trasferimento nella nuova sede (chiedi a marco), ma prima devono partire dei lavori di ristrutturazione, per ampliare i servizi offerti. Distribuire indumenti non è solo quello che vogliamo fare. La Caritas dovrebbe arrivare ad avere un ruolo di coordinamento fra tutte le realtà caritatevoli che operano sul territorio, fare rete. Noi già collaboriamo con la San Vincenzo De’ Paoli, il market sociale al quale inviamo i generi alimentari che raccogliamo, l’Aavis, l’Avulls. Cerco di capire come poter collaborare anche con le altre associazioni che non fanno capo alla chiesa, vedremo. Mi piacerebbe anche una maggiore collaborazione con il Comune, nello specifico l’Assessorato ai Servizi sociali».

Sempre per quel che riguarda la raccolta degli indumenti, ci sono stati dei piccoli accorgimenti. «Abbiamo lasciato due cassonetti per gli indumenti uno davanti alla Misericordia e uno davanti alla pista di pattinaggio a rotelle. Gli altri tre li abbiamo tolti perché purtroppo la gente non è educata e finiscono per essere ricettacolo di immondizia. Preferiamo che vengano portati in sede o dati ai parroci».

Per questa Quaresima,  si è organizzato il “cesto della carità” insieme al Cav, centro aiuto per la vita. «Il materiale per bambini (vestiti, giocattoli, cibo e pannolini) che viene raccolto nella nostra sede e nelle parrocchie, verrà poi donato».

Infine, progetto embrionale di quel che Don Marco vuol far diventare la Caritas, magari una volta cambiata la sede, è rappresentato dal corso per cucito in collaborazione con Africa mission. «Si tratta di un potenziale lavoro, ma anche per evitare sprechi. Spesso, la gente ci chiede nuovi abiti quando potrebbero riparli in pochi minuti. Il corso è gratuito e si svolgerà nei locali della parrocchia di San Nicolò. Si tratta di cinque incontri, a partire da giovedì 20 aprile, dalle 15 alle 17. Le iscrizioni sono aperte».

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