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Cultura, 2,2 miliardi di euro di valore aggiunto per le Marche

Secondo il centro studi Cna, a Pesaro e Marcerata i turisti hanno speso di più in questo settore. Tante le imprese legate alla creatività. Ecco i numeri

PESARO – Macerata prima, Pesaro seconda per le spese dei turisti legate alla cultura. Un settore che genera ricavi, indotto e posti di lavoro.

Secondo il centro studi Cna il sistema produttivo culturale e creativo incide sempre più sulla spesa turistica. La provincia di Pesaro e Urbino è la seconda delle Marche dove i turisti hanno speso di più con il 62,8 per cento di spesa turistica attivata dalla cultura. Prima nelle Marche si è piazzata Macerata con il 63,8%. A certificarlo il Centro studi della CNA che ha elaborato i dati di Symbola e Unioncamere.

Il Rof, lo Sferisterio, i teatri diffusi, pinacoteche, eventi, concerti. Tutto fa indotto.

«La cultura crea ricchezza – dice il segretario della Cna di Pesaro e Urbino, Moreno Bordoni – e questo non è più un mistero. Anzi. Il nostro sistema produttivo si sta trasformando definitivamente e cultura, turismo enogastronomia sono gli unici settori che continuano a crescere. Basti pensare che le imprese culturali e creative marchigiane nel 2018 hanno prodotto un valore aggiunto di 2,2 miliardi di euro pari al 6 per cento dei 37,4 miliardi prodotti dall’economia della regione”.

Secondo i dati della CNA, Ancona è la provincia marchigiana dove il sistema produttivo e culturale produce più valore aggiunto (6,8 per cento) piazzandosi all’ottavo posto tra le province italiane. Nelle prime venti province troviamo però anche Macerata (6,2) e Pesaro Urbino (5,8).

Ma la cultura crea anche lavoro. Nelle Marche gli occupati nelle imprese culturali e creative sono 41.900 pari al 6,4 per cento del totale. In questo caso è Macerata a primeggiare nella regione. Con il 7,1 per cento di addetti precede Ancona (6,7) e Pesaro Urbino (6,5).

Nella nostra regione oltre la metà della spesa turistica lo scorso anno è stata attivata dal sistema produttivo culturale e creativo. Se i turisti hanno lasciato nelle Marche 2 miliardi e 20 milioni di euro, ben il 51,2 per cento, pari a 1 miliardo e 34 milioni di euro, è stato speso in attività legate alle imprese culturali e creative. Dall’architettura al design, dal cinema alla danza, passando per libri e media il settore dell’economia regionale che attiva spesa turistica attraverso la cultura, è sul podio nazionale. Solo il Friuli Venezia Giulia precede la nostra regione con il 51,4 per cento di spesa turistica attivata dalla cultura. Le Marche sono sul secondo gradino del podio insieme al Lazio e davanti a Piemonte (48,7) e Lombardia (47,7).

Le imprese creative e culturali sono l’elemento fondante della capacità di attrarre turisti nella nostra regione. Ad occuparsi di editoria e stampa nella nostra regione ci sono 2.310 piccole imprese mentre 2.246 sono gli studi di architettura e design.  Attive nella comunicazione ci sono 946 aziende a cui si aggiungono 292 tra radio e società di film e video. Da non dimenticare gli 820 creativi che si occupano di videogiochi e softare e i 257 che si dedicano alla musica. Per concludere con le 268 aziende impiegate nelle arti visive e nelle performing arts e con le 28 imprese che si occupano del patrimonio storico e artistico regionale.

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