Serrande abbassate e vetrine spente, lutto dei commercianti per i funerali di Ezio Bardi
L'invito della Confcommercio Marche Centrali nel ricordo di un «imprenditore conosciuto e apprezzato sia per le sue doti umane che professionali». Le esequie domani, primo marzo, alle 10.30, nella chiesa di San Giovanni Battista
JESI – Serrande abbassate e luci delle vetrine spente in segno di lutto.
Questo l’invito di Confcommercio Marche Centrali ai commercianti di Jesi, in concomitanza delle esequie di EzioBardi, domani alle 10.30 nella chiesa di San Giovanni Battista, in Corso Matteotti.
Serrande che si uniranno a quelle della pasticceria, ancora tristemente abbassate dopo la morte del 55enne, il «re delle meringhe», avvenuta lunedì 26 febbraio scorso.
E tutta la Confcommercio Marche Centrali esprime in una nota il proprio sentimento di vicinanza alla famiglia «e in particolare alla sorella Roberta in questo momento di profondissimo dolore».
«Una perdita improvvisa e molto pesante per il commercio della città di Jesi. Una perdita umana e professionale che colpisce la città – continua la nota – nel dolore sin da lunedì».
Di recente, viene ricordato, «Ezio aveva partecipato con entusiasmo all’iniziativa “Souvenir d’Oriente” organizzata da Confcommercio per rivitalizzare e stimolare il commercio nella città. Si è sempre dimostrato attento e sensibile alle iniziative di carattere locale e nazionale tanto che nel febbraio 2014 partecipò alla manifestazione organizzata a Roma anche da Confcommercio per chiedere una svolta al Governo in tema di economia».
«Ezio Bardi era un imprenditore conosciuto e apprezzato sia per le sue doti umane che professionali così come ricorda la presidente della Delegazione di Jesi Confcommercio Marche Centrali, Tania Luminari, profondamente colpita e addolorata dal lutto improvviso. La sua scomparsa lascia un vuoto incredibile anche perché il suo esempio era di sprone per molti colleghi, soprattutto del centro storico di Jesi che è stato semprenel suo cuore».
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Il sindaco Simone Pugnaloni lo ricorda così: «Se n’è andato, lasciandoci sgomenti, un uomo delle istituzioni, un uomo gentile e colto che ha saputo lasciare il segno nella nostra città»