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Rugby Jesi ’70, in B si riparte da una vittoria

All'esordio nella riconquistata categoria i leoncelli battono 25-23 l'esperto Modena e conquistano i primi quattro punti di stagione

Le maglie di gioco 2018-19 del Rugby Jesi '70 in Serie B

JESI – Parte col piede giusto l’avventura del ritorno in serie B del rugby jesino: al campo Latini è subito vittoria nella prima giornata di campionato, con il 25-23 inflitto all’esperto Modena.

«Una partita molto tirata nel punteggio ma soprattutto nel gioco- commenta il tecnico dei leoncelli Mariano Fagioli- abbiamo fatto un ottimo primo tempo, con un gioco ordinato, tanti calci di punizione e il piede di Santarelli che ci ha tenuto sempre sopra. Un fallo a fine primo tempo ci ha lasciato con un uomo in meno e ha permesso a Modena di rialzare la testa ma i ragazzi non si sono mai sfilacciati e hanno tenuto mentalmente, da neopromossi, contro avversari abituati da anni a stare in B».

Nella storia della partita due le mete, una per tempo (24′ Ramazzotti e 62′ Pierpaoli), e ben 5 le punizioni magistralmente realizzate da Vittorio Santarelli (5/7), in un match che ha visto Jesi gestire il vantaggio nel primo tempo, con la meta realizzata da mischia laterale e dallo slancio di Scalini, fino a chiuderlo in vantaggio (17-13) e subire la meta degli ospiti solo poco prima dei 40′ dopo il giallo inflitto dall’arbitro ad Albani. La meta che chiude il match al 62′, grazie alla complicità di Iacob che col piede serve sulla sinistra Pierpaoli, ben piazzato per trovare il varco e andare in meta. Entrambi erano appena entrati.

Nel secondo tempo Modena cerca di raggiungere Jesi e si avvicina grazie a una meta trasformata ed un calcio di punizione. Ma Santarelli e Pierapaoli scrivono il punteggio finale. Jesi si aggiudica match e 4 dei punti in palio. Domenica ottima per tutto il club: vincono infatti tutte le formazioni scese in campo oltre alla Seniores: Under 14,16 e 18.

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I Leoni proseguono il momento no e cedono il passo anche sul campo del fanalino di coda. «La speranza è che ora le due settimane di sosta che abbiamo davanti ci facciano bene, i ragazzi hanno bisogno di ricaricarsi soprattutto mentalmente»