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Biagio Nazzaro, ecco Gianangeli: «Sperare e sognare si può e si deve»

Dopo l'esonero di Giovanni Fenucci, il tecnico di San Paolo di Jesi torna sulla panchina rossoblu sulla quale bene ha fatto in passato. In ballo per la formazione di Chiaravalle c'è la sfida salvezza

Franco Gianangeli di nuovo in panchina

CHIARAVALLE – Una sfida salvezza accettata senza tirarsi indietro, su una panchina che già in passato l’ha visto protagonista di una annata più che positiva, con il terzo posto nell’Eccellenza 2013-14. Franco Gianangeli, tecnico di San Paolo di Jesi, è dall’inizio del nuovo anno alla guida della Biagio Nazzaro Chiaravalle, dopo l’esonero da parte del club rossoblu dell’allenatore Giovanni Fenucci. Terzultima in classifica con dodici punti, ad otto lunghezze dalla zona salvezza dopo le due vittorie, i sei pareggi e le otto sconfitte raccolte sino qui, la Biagio concluderà nel giorno dell’Epifania il suo girone d’andata andando a far visita, neve permettendo, alla San Marco Lorese a Servigliano. Confidando di ripartire da lì per una seconda metà di stagione più serena.

A sinistra Franco Gianangeli e a destra il presidente della Biagio Nazzaro Chiaravalle Cesare Parasecoli (foto da pagina Fb Biagio Nazzaro Chiaravalle)

«Ho ritrovato un ambiente familiare, che ti mette a tuo agio e ti permette di lavorare sulle tue idee- dice Gianangeli al ritorno in panca- speriamo adesso che in questa avventura, perché di avventura si tratta, si riesca a trovare il bandolo della matassa». C’è da risollevare una squadra in sofferenza. «Non tutte le stagioni sono uguali- dice il tecnico- ci possono stare momenti in cui le cose riescono meno e nonostante anche buone prestazioni non si riesce ad arrivare al risultato. Questo è il calcio, va preso così. E’ chiaro che dal punto di vista mentale i ragazzi stanno un po’ soffrendo ma di certo non tutto è perduto. Cercheremo di far tornare entusiasmo e punti».

Gianangeli torna in panchina a distanza di poco più di anno dallo “strano” esonero dell’autunno 2018, quando la Jesina in serie D lo salutò a sorpresa, e alla vigilia di una gara, nonostante una media punti (17 in 14 gare) da salvezza. «Non guardo al passato ma solo al presente- dice il tecnico- e il presente sono la Biagio Nazzaro e una sfida accettata con entusiasmo, pur conoscendo le difficoltà che ci aspettano. Ma nel calcio come nella vita nulla è precluso: sperare e sognare è dovuto e lecito».

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