Senigallia

Lo Stato chiede indietro il risarcimento ai figli orfani di Marianna Manduca

La corte d'appello di Messina ribalta la sentenza in primo grado che aveva condannato i magistrati della Procura di Caltagirone: i tre figli della donna, uccisa nel 2007 dal marito dopo aver fatto 12 denunce, dovranno restituire il risarcimento di 260 mila euro concesso in primo grado dal Tribunale

I coniugi Calì alla trasmissioni Vieni da me

SENIGALLIA – E poi arriva la sentenza che ribalta tutto. Dopo 12 denunce, dopo l’uxoricidio (o femminicidio che dir si voglia), dopo l’adozione dei suoi tre figli dal cugino, dopo la condanna in primo grado dei magistrati che non ascoltarono quelle 12 segnalazioni. Dopo tutti questi eventi, la Corte d’appello di Messina ha deciso che i figli di Marianna Manduca – la donna uccisa nel 2007 a Palagonia (Catania) dal marito Saverio Nolfo – dovranno restituire il risarcimento concesso in primo grado dal Tribunale di Messina. Notizia che suona come una beffa dopo aver iniziato una nuova vita a Senigallia, dove vive il cugino della mamma che li ha adottati.

La Procura di Caltagirone era stata giudicata inizialmente colpevole di “inerzia”, sostanzialmente di non aver dato seguito a quelle segnalazioni sulla violenza del marito di Marianna: l’aveva denunciato 12 volte e stava per farne un’altra quando è stata uccisa.

Il marito Saverio ora sta scontando 20 anni di carcere con rito abbreviato; i figli, adottati a Senigallia dallo zio Carmelo Calì e dalla moglie Paola, erano stati indicati come destinatari di un risarcimento da meno di 260 mila euro per la morte della mamma e per quella vita sottratta loro con così tanta violenza.

Due giorni fa è arrivata la sentenza però in Corte d’Appello a Messina, dove si è deciso che la donna sarebbe stata uccisa lo stesso, che l’esito sarebbe rimasto “immutato” anche se i giudici avessero allontanato il marito dalla moglie. E quindi i figli, ormai senigalliesi di adozione, dovranno restituire la peraltro modesta cifra concessa ai tre ragazzi di 17, 16 e 14 anni per ripartire con un nuova vita. Procura quindi assolta.

Ma i familiari non ci stanno e, assistiti dagli avvocati Licia D’Amico e Alfredo Galasso, hanno già annunciato il ricorso in Cassazione che dovrà stabilire se gli orfani della mamma, e praticamente anche del papà, avranno diritto o meno a un risarcimento dallo Stato per non aver assicurato alla donna la sicurezza nonostante avesse denunciato il marito ben 12 volte.

Sulla vicenda dei coniugi Calì che hanno adottato i tre figli di Marianna Manduca, era stata girata anche una fiction, proprio a Senigallia, con Vanessa Incontrada e Giorgio Pasotti, andata poi in onda in prima serata su RaiUno, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema tanto delicato quanto “umano”.

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