Senigallia

Rimborsi alluvione, imprenditori chiamati dalla Regione ma i tempi non si conoscono ancora. Insorge FdI

Ancora polemiche sui rimborsi per l'alluvione di Senigallia: alle lamentele degli imprenditori segue la critica di Fratelli d'Italia: «Lo fanno per i voti»

L'alluvione a Senigallia nel 2014
L'alluvione a Senigallia nel 2014

SENIGALLIA – Continuano le polemiche per i rimborsi alle aziende alluvionate del 3 maggio 2014. Se alcuni rimborsi sono già arrivati e alcune aziende sono già state liquidate, altre realtà sono invece ancora in attesa dei contributi promesse che ancora non arrivano facendo di fatto restare le imprese senigalliesi ancora in uno stato di difficoltà duraturo.

A darne notizie è un imprenditore che si è rivolto al coordinatore Fratelli d’Italia di Senigallia, Marcello Liverani, per esprimere tutto il suo rammarico e la sua rabbia per una situazione che si protrae da anni, con la Regione Marche “impantanata”.

Ecco di seguito il testo della lettera inviata a FdI:
Dopo quasi 4 anni dall’alluvione che ci ha letteralmente “messo in ginocchio”, e dopo tante belle promesse, il 29 gennaio u.s. le aziende hanno ricevuto la Pec con la quale venivano convocate in Regione, in ordine alfabetico, con appuntamenti dal 5 febbraio al 12 marzo 2018. Tale appuntamento altro non era che apporre la nostra firma su un allegato e per la scelta della banca per avere poi l’eventuale accredito parziale o totale. 36 giorni per mettere una firma! Dopodiché le pratiche verranno esaminate con dei tempi non ben specificati, perché in realtà neanche loro sanno bene come muoversi, dato che non esiste un protocollo preciso da seguire. A detta del responsabile del procedimento, ci sono anche 34 aziende che sono particolarmente “problematiche” perché non in regola. Il funzionario incaricato oltre ad essere da solo nello svolgimento di questo lavoro, ha ammesso di non sapere bene come gestire il tutto, e di conseguenza avrà bisogno di tempo che, prima ha quantificato essere qualche mese (!) poi entro l’anno (!!!). Intanto le aziende soffrono e rischiano veramente di chiudere. Questo “ritardo” è sicuramente un risparmio per lo Stato che non dovrà erogare nessun contributo per adesso, poi con il cambio di governo come oramai è scontato, chissà cosa altro potrà accadere nei tempi della burocrazia. E intanto le aziende continuano ad aspettare. Voglio essere fiducioso e pensare che prima o poi riprenderò parte del danno che ho subito a causa dell’incuria della politica e dei politici, ma resto ancora una volta molto dubbioso e deluso, e sicuramente la mia “rabbia” la scaricherò sulla scheda elettorale il 4 marzo mettendo una bella X laddove il sottoscritto pensa che ci possa essere un vero cambiamento”.

«Le aziende senigalliesi – tuona Liverani – sono state convocate dalla Regione Marche a febbraio infondendo una “falsa” fiducia, dato che il 4 marzo si vota. Il Pd cerca quindi di ingraziarsi i voti; una cosa identica l’ha fatta il governo nazionale che, guarda caso, in tre mesi ha firmato i contratti degli insegnanti, delle forze dell’ordine e degli statali, contratti che erano bloccati da 7/9 anni. Potenza delle elezioni!».

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