Senigallia

Senigallia e la tari della discordia

Alle riduzioni per le famiglie corrispondono aumenti per le attività economiche: Sartini propone strategie alternative, Mangialardi replica sulla fattibilità

I bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti
I bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti

SENIGALLIA – Alle affermazioni decisamente critiche della lista Senigallia Bene Comune circa la tariffa dei rifiuti replica il primo cittadino. L’argomento è da tempo sotto i riflettori, soprattutto dell’opposizione consiliare e delle associazioni di categoria, per via degli aumenti che dal 2015 si sono manifestati nella bolletta.

Il primo aumento era infatti legato all’enorme quantità di materiali derivanti dall’alluvione del maggio 2014; negli anni successivi, però, il costo non era diminuito, a causa degli spiaggiamenti di vari materiali che si sono verificati in più d’una occasione. Spiaggiamenti che hanno fatto lievitare la tari per i senigalliesi, sia singoli utenti e famiglie, sia per le attività economiche, scatenando una raffica di proteste.

Ora il nuovo intervento di Giorgio Sartini, consigliere comunale per Senigallia Bene Comune, che torna sull’argomento sottolineando tre fattori: innanzitutto l’eccezionalità degli aumenti legati a singoli episodi che però sono stati confermati negli anni successivi creando una ormai stabile quarta rata che qualcuno aveva addirittura suggerito di non pagare; poi c’è la questione legata alla vendita del materiale recuperato che possono attuare le ditte che si occupano della raccolta differenziata: secondo Sartini il Comune potrebbe chiedere una scontistica in sede di appalto. Ma non è finita qui: «Paghiamo tutti noi cittadini la pulizia per gli eventi estivi, senza chiedere neppure un centesimo a chi li organizza, cosa che incide per centinaia di migliaia di euro ogni anno, e che potrebbe ridurre la nostra tari di un altro 15% – 20%».

Sulla gestione considerata da Sartini e da Sbc causa di malcontento tra i cittadini, ha risposto il sindaco Maurizio Mangialardi. Ha affermato che la quarta rata è si conseguente ad alcuni eventi ma anche all’adeguamento dei costi del servizio di pulizia e smaltimento: a livello nazionale le norme ne impongono la copertura interamente con la tari.
Sulla questione della vendita dei materiali recuperati su cui si potrebbe fare economia, Mangialardi ha sostenuto che già di partenza l’appalto prevedeva – quando ancora pochi ci pensavano – una quota di base ribassata rispetto all’intero costo e che la vendita dei materiali era un’opportunità per la ditta spingendola quindi a raggiungere le soglie di raccolta differenziata previste per legge.
Sugli eventi la partita è ancora aperta: un ulteriore aumento per gli organizzatori delle manifestazioni, già alle prese con la questione sicurezza che si è tradotta in costi enormi, potrebbe spingere enti e associazioni a scegliere altre mete. Senza contare poi che gli stessi eventi – a cui per esempio la festa hawaiiana del Summer Jamboree seguono intensi lavori di pulizia della spiaggia – riversano ingenti risorse su Senigallia, se non altro come indotto.
Insomma, la partita tari è ancora aperta: ma prima del prossimo atto c’è tempo per riflettere insieme sulle strategie più convenienti per la città.

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