Senigallia

Senigallia e Ostra in lutto per l’ex ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris

Nativo di Roma, ha lavorato in varie ambasciate in giro per il mondo tra il 1950 e il 2000. Risiedeva nella spiaggia di velluto ma era cittadino onorario del borgo della Valmisa

Luigi Vittorio Ferraris
Luigi Vittorio Ferraris

SENIGALLIA – Lutto in città per la scomparsa di Luigi Vittorio Ferraris, ambasciatore e diplomatico. Dopo una lunga carriera in giro per il mondo divenne cittadino onorario di Ostra il 14 luglio 2002, con la delibera di consiglio comunale n 27. L’uomo, nato a Roma nel 1928, è deceduto nel pomeriggio di martedì 13 novembre all’età di 90 anni.

«La scomparsa dell’ex ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris lascia un vuoto profondo nella nostra comunità. Con lui non perdiamo solo un gentiluomo elegante, colto e raffinato, ma anche un importante e indiscusso protagonista della scena culturale di Senigallia», dice il sindaco Maurizio Mangialardi. Che prosegue nel ricordo del diplomatico: «Nonostante gli impegni derivanti da una carriera politica e diplomatica straordinaria, che lo ha visto per mezzo secolo ricoprire ruoli di primo piano in tante ambasciate del mondo e all’interno del ministero degli Affari esteri, di cui nel 1996 fu anche sottosegretario, il professor Ferraris è sempre rimasto molto legato alle Marche, e in particolare al nostro territorio, mettendo costantemente a disposizione le sue doti umane e professionali, nonché il suo indubbio prestigio.

A Senigallia questo impegno si è tradotto soprattutto nella crescita di un progetto culturale ambizioso e di grande qualità come la Libera Università degli adulti, cui egli si è ininterrottamente dedicato dal 1998 ad oggi presiedendone il comitato scientifico e trasformandola in una vera e propria eccellenza dell’offerta formativa cittadina, grazie alla sua capacità di coinvolgere eminenti professori provenienti dal mondo accademico. Nel rendere il dovuto e sincero omaggio al professor Ferraris, colgo l’occasione per formulare a nome mio, della giunta municipale e della città tutta, le più sentite condoglianze ai suoi familiari».

La sua carriera inizia negli anni ‘50, dopo la laurea in giurisprudenza all’Università di Roma e l’accademia di diritto internazionale dell’Aja: come ricorda Giancarlo Barchiesi, autore e curatore del “Dizionario antologico dei Personaggi Ostrensi” (Ostra 2017), Ferraris è stato vice console a Newark (Stati Uniti), primo e secondo segretario all’ambasciata di Ankara (Turchia), Sofia (Bulgaria), Caracas (Venezuela), Varsavia (Polonia) e a Bonn, che fino al 1990 fu la sede governativa della Repubblica Federale Tedesca.

Numerosi e prestigiosi anche gli incarichi politici in Italia: per dieci anni (1969-1979) ricoprì vari ruoli all’interno del Ministero degli affari esteri, nel 1996 ne fu il sottosegretario di Stato. Fino al 2000 fu consigliere di Stato, poi presidente onorario di Sezione del Consiglio di Stato nonché capo delegazione durante le missioni in Albania e Bosnia e a Varsavia, Berlino, Bruxelles, Parigi fino al 2004.

Contemporaneamente assunse diversi ruoli anche nella docenza in varie facoltà universitarie italiane: dall’istituto universitario orientale di Napoli all’Università di Firenze, da La Sapienza di Roma alla Scuola normale superiore di Pisa. E poi ancora all’università di Trieste, Roma Tre, Teramo, Luiss, Jena e Dresda in Germania.

Un curriculum di tutto rispetto che aveva reso l’ambasciatore romano Ferraris un nome celebre anche nelle Marche: ad Ancona aveva ricoperto il ruolo di vicepresidente del Centro Alti Studi Europei; a Senigallia dove risiedeva negli ultimi anni; e a Ostra, città alla quale è stato molto vicino e per cui si è speso molto. Dalla nonna – la contessa Angela Pigorini Ferraris, moglie del conte e senatore del regno d’Italia Luigi Ferraris – e poi dal padre Luigi Angelo Ferraris – il quale fu anche sindaco di Ostra dall’agosto 1947 al maggio 1948 – ereditò la villa della Contessa, nella zona del Vaccarile, dove tornava per diversi mesi ogni anno.

Dopo le esequie, la salma tornerà in Piemonte, regione di cui era originaria la sua famiglia.

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