Senigallia

“Fuori Centro”, grande successo del film: altre proiezioni in programma

Il lavoro scritto e diretto da Sandro Fabiani, girato coi ragazzi del centro L'Aquilone di Mondavio, continua il suo viaggio per gli studenti delle scuole della città. Prossimo appuntamento il 22 marzo al cinema Gabbiano con la scuola secondaria di primo grado Marchetti

La presentazione del film "Fuori Centro" che verrà proiettato per le scuole di Senigallia
La presentazione del film "Fuori Centro" che verrà proiettato per le scuole di Senigallia

SENIGALLIA – Il film “Fuori centro”, frutto di un progetto nato all’interno del centro socio educativo “L’Aquilone”, sarà proiettato per gli studenti delle scuole della città. Dopo il successo ottenuto alle anteprime nei cinema di Fano, Senigallia, Castelleone di Suasa e Urbino, e dopo la costante richiesta, ecco dunque arrivare un’altra bella notizia per la produzione iperlocale.

La proiezione del film nelle scuole di Senigallia avrà inizio il prossimo 22 marzo al cinema Gabbiano con la scuola secondaria di primo grado Marchetti, ma nel frattempo verranno contattate le altre scuole per capire se c’è disponibilità ad aderire al progetto di diffusione capillare e rivolta soprattutto ai giovani.

“Fuori centro” è il film scritto e diretto da Sandro Fabiani sulla vita all’interno del centro “L’Aquilone” di S.Filippo sul Cesano (Mondavio) e gestito dalla cooperativa sociale Casa della Gioventù di Senigallia. Oltre 200 persone tra professionisti, volontari e comparse hanno lavorato dal 2016 in modo sinergico e inclusivo sul viaggio degli ospiti del centro alla ricerca della felicità: il racconto delle loro storie, dei loro sogni e ambizioni – su tutte la libertà – è l’ossatura della sceneggiatura del film nato quasi per caso, come spiegato dal regista Sandro Fabiani.

«In realtà il film è frutto di una battuta – carica di speranza – di un ragazzo, Marco, e quel seme è cresciuto fino a ottenere un risultato davvero inaspettato. La fiction, perché di questo si tratta, racconta però di sogni veri, di vite che gli attori vorrebbero vivere per sentirsi liberi e questo per tante persone corrisponde alla normalità, alla quotidianità. Non parliamo mai di disabilità, diamo solo un punto di vista diverso in cui tutti si possono ritrovare: è così che la disabilità sparisce».

«È un messaggio che fa bene, che vogliamo veicolare ovunque – spiega Nicoletta Bani, referente della Casa della Gioventù – però ci sentiamo addosso una grande responsabilità. Non è stato facile ma la scommessa è stata vinta: stiamo facendo parlare della disabilità come di una condizione di normalità». Entusiasta del risultato ottenuto dal film “Fuori centro” anche la coordinatrice Tamara Micci: «Siamo molto contenti che il prodotto abbia raggiunto tantissime persone e ancora di più che il film potrà raggiungere i giovani delle scuole: proprio loro saranno l’ossatura della società di domani ed è a loro che dobbiamo parlare di integrazione delle diverse abilità».

«È un’iniziativa di alto valore sociale – ha commentato il sindaco Maurizio Mangialardi, entusiasta del prodotto cinematografico – perché lancia ai giovani studenti della nostra città un forte messaggio educativo».

Da sinistra il regista Sandro Fabiani, il vescovo Francesco Manenti, il sindaco Maurizio Mangialardi
Da sinistra il regista Sandro Fabiani, il vescovo Francesco Manenti, il sindaco Maurizio Mangialardi

E sulla stessa linea si è posizionato anche il vescovo Francesco Manenti: «Il film ha il pregio di non solo spingere a essere accoglienti e inclusivi verso i disabili ma, ed è questo il cambio di punto di vista, soprattutto ci rende aperti a ricevere il loro contributo per una società diversa, che vada oltre i canoni di bellezza e perfezione e passi dal pietismo della sola accoglienza a una reale integrazione».

Dato il grandissimo successo ottenuto dal film “Fuori centro”, con tutta probabilità ci sarà un secondo progetto, ha ammesso il regista Fabiani, anche se ancora non c’è nulla di concreto, solo la voglia matta di far capire cosa c’è oltre quella barriera che ci costruiamo da soli. E che ci rende più poveri.

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