Senigallia

Il Presidente di Anteas Celestino Carboni: «Il convegno sul Parkinson è stato un successo»

Il punto sull'associazione di Senigallia che opera nell'ambito del trasporto sociale. Un impegno quotidiano che richiama più di 30 volontari. Soddisfazione per il convegno sul Parkinson di sabato scorso

SENIGALLIA – Il convegno organizzato la settimana scorsa alla Rotonda a mare da Anteas (leggi l’articolo) ha riscosso grande successo; al centro dell’incontro il tema del Parkinson che è stato approfondito con illustri ospiti, cercando di sensibilizzare la comunità sulle problematiche legate alla malattia. Dietro a questo evento c’è il lavoro costante degli associati di Anteas Senigallia che si occupano quotidianamente di trasporto sociale.

Il Parkinson è un tema molto delicato e un meeting è un’occasione preziosa per confrontarsi con gli addetti ai lavori: l’età media d’insorgenza della malattia di Parkinson si aggira intorno ai 62 anni, ma nel 10% dei casi si manifesta anche prima dei 50. Secondo recenti studi le persone affette dalla malattia di Parkinson potrebbero raddoppiare, nei paesi più popolati, nei prossimi 25 anni. 

Il Parkinson è una malattia neuro degenerativa causata dalla degenerazione progressiva di neuroni situati nella sostanza nera, la zona del cervello che produce il neurotrasmettitore dopamina, da cui vengono distribuiti i comandi per controllare i movimenti corporei.

In Italia i malati di Parkinson sono circa 300.000; prima dei 20 anni non è frequente, sopra i 60 anni invece colpisce l’ 1-2% della popolazione, si sale intorno al 3-5%  per gli over 85.

Per conoscere meglio questa associazione, che opera anche nell’ambito sanitario, CentroPagina ha interpellato il Presidente di Anteas Senigallia, Celestino Carboni.

Celestino Carboni, Presidente Anteas Senigallia
Celestino Carboni, Presidente Anteas Senigallia

Presidente, la giornata di sabato 21 ottobre è stata un vero successo…
«Una sorpresa tanto grande quanto gradita e dire che il successo in appuntamenti del genere non è sempre scontato. Sono intervenute tante persone malate, tanti addetti ai lavori e tanti cittadini comuni, rimanendo concentrati e attenti per tutta la durata dell’incontro. Abbiamo attivato i nostri associati perché l’argomento è di assoluto interesse, ci sono tante persone coinvolte direttamente da questa patologia, ma non tutti sono iscritti alla nostra associazione».

A proposito, quante persone nel nostro territorio sono coinvolte da questa patologia?
«Il Dottor Francesco Logullo, Direttore UOC Neurologia dell’ Ospedale di Macerata, uno degli ospiti di primissimo livello che sono intervenuti sabato, ci ha fatto sapere che il numero è piuttosto elevato, siamo intorno al migliaio di persone, ma al di là delle cifre esatte il punto è che non tutti i malati di Parkinson riescono ad esporre i propri problemi, magari per pudore o per timore, non saprei, ma più vengono coinvolti meglio è per loro e per la famiglia».

E su quanti associati può contare Anteas Senigallia?
«Abbiamo circa 80 volontari, ma non tutti sono attivi, comunque 30/40 partecipano stabilmente; la nostra associazione è nata nel 2002 e si occupa di trasporto sociale, a sostegno soprattutto dei malati di Alzheimer, ma anche di molti altri aspetti: ad esempio copriamo il servizio di spesa a domicilio grazie alla collaborazione con la Coop, ci occupiamo del trasporto di minori, con qualche difficoltà, portandoli al centro il “Germoglio” e come avete visto proviamo anche a divulgare informazioni con eventi come quello sul Parkinson di sabato scorso».

Avete qualche evento in programma?
«Per il momento non abbiamo altri convegni in agenda, ci concentriamo sulle nostre attività quotidiane, ovviamente però cerchiamo sempre di captare qualunque situazione necessiti di un intervento; vorremmo continuare su questa strada e magari proporre altri appuntamenti divulgativi. Per esempio abbiamo coinvolto gli anziani nelle case di riposo che hanno avuto modo di raccontare alcuni passaggi della propria vita, ad esempio hanno spiegato come si mangiava negli anni della loro giovinezza, è stato molto bello ed interessante».

 

 

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